La RAI ha in previsione interventi costosi e a pagarli saranno i contribuenti tramite un aumento del Canone. È un’ipotesi ma è più che plausibile.
La voce del Canone Rai uscirà dalla bolletta della luce da gennaio 2023 secondo le direttive UE. Cosa comporterà per i cittadini?
Le notizie che arrivano sul Canone Rai sono pessime. La bolletta della luce non comprenderà più l’importo mensile da corrispondere per il possesso di un apparecchio audio-televisivo. Lo ha stabilito l’Unione Europea che ha imposto alle nazioni di eliminare dalla bolletta tutte le voci non connesse direttamente all’energia elettrica. I cittadini, quindi, dovranno corrispondere l’imposta in altro modo – che ancora non è lecito sapere. Non solo, la probabilità che l’importo aumenterà, e non di poco, è talmente alta che si avvicina ad una certezza. Da cosa nasce questo convincimento? Dall’annuncio che l’emittente ha comunicato nei giorni scorsi. La RAI si fa bella e non con aggiornamenti o servizi utili ai cittadini. Il nuovo look verrà dato all’edificio in Via Mazzini.
L’emittente televisiva ha comunicato che lo storico edificio di via Mazzini cambierà aspetto. Gli spazi saranno ampliati, i confort per le persone aumenteranno, gli ambienti trasuderanno sostenibilità e innovazione. Un progetto ambizioso che include anche la riqualificazione della zona ristoro e degli spazi per i servizi alla persona e la creazione di un giardino esterno che affaccerà su via Podgora. Gli interventi non finiscono qui. I disegni progettuali parlano di una riqualificazione della galleria di opere d’arte con sculture e arazzi rinascimentali a sottolineare il patrimonio architettonico e artistico della RAI.
Come verrà pagato tutto questo? Con il Canone Rai pagato annualmente dai cittadini. Sarà un caso che per il 2023 è previsto un aumento dell’importo? L’ipotesi è di un ritorno alla cifra corrisposta prima dell’inserimento dell’imposta nella bolletta della luce. Parliamo di 113 euro contro i 90 attuali. L’abbassamento dell’importo era stato reso possibile dall’ampliamento del numero di cittadini paganti. Prima di aggiungere la voce in bolletta, infatti, l’evasione era enorme. Aumentare troppo la cifra, però, aumenta il rischio di insolvenza e di nuove evasioni.
Fino a che si tratta di un ritorno ai 113 euro i cittadini possono malvolentieri accettare l’aumento dell’importo. Sarebbe cosa gradita, però, che parte dei soldi venissero spesi per migliorare i servizi per gli spettatori e modernizzare i contenuti e non solo per rinnovare la sede. Se si verificassero, invece, altre ipotesi come il Canone Rai di 300 euro i cittadini si opporrebbero. A chi dice che in altri Paesi europei la cifra è molto più alta si potrebbe rispondere di evitare di guardare fuori dai confini nazionali e concentrarsi sulla situazione interna all’Italia.
Tra inflazione, caro bollette, la crisi politica, le incertezze del futuro, stipendi inadeguati come si può chiedere ai cittadini già gravati da spese e preoccupazioni di accettare un’altra batosta?
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