È uscito un nuovo studio sul cibo biologico in Italia che mette in dubbio il gusto di questi prodotti. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo
Negli ultimi anni, il mercato internazionale ha visto la rapida ascesa tra i consumatori del cibo biologico, ovvero di una nuova filosofia alimentare che porta sempre più persone a scegliere degli alimenti sani.
Per questo negli scorsi decenni sono nate sempre più etichette che si occupano di certificare la salubrità del cibo prodotto e convincere il consumatore di trovarsi di fronte ad un prodotto coltivato in modo sano e sostenibile. Ma parliamo però di etichette che non necessariamente dicono la verità.
Il cibo che ci viene presentato come biologico nei supermercati è davvero sano, ed è realmente così gustoso come viene presentato rispetto invece a un alimento non-biologico? Proviamo a scoprirlo insieme. In Danimarca, negli ultimi mesi è uscito uno studio scientifico molto interessante a riguardo, il cui primo scopo era quello di appurare se davvero tanti dei cibi biologici che ci vengono proposti ogni giorno, hanno un gusto realmente più autentico degli altri.
Per questo l’Università di Copenaghen ha reclutato un campione di 92 persone, chiedendo loro come test, di assaggiare del salmone di tre tipi diversi: uno pescato in mare, uno allevato in modo biologico, e infine quello convenzionale che troviamo tutti i giorni al supermercato ad un prezzo sempre più basso. E il risultato ha finito con il sorprendere gli stessi ricercatori.
Lo ha spiegato il medico a capo di questa ricerca, Mausam Budhathoki: “Quando i partecipanti non conoscevano l’origine del pesce, classificavano in media il convenzionale come il migliore, seguito da biologico e selvatico. Se invece si rivelava loro prima del test l’origine dei pesci, allora il biologico veniva indicato come il più gustoso, il selvatico come secondo e il convenzionale il peggiore”.
L’Italia è oltretutto una delle nazioni che spinge di più per gli allevamenti biologici. Basti solo pensare che i terreni bio nel nostro sono più del doppio rispetto alla media europea, attestandosi intorno al 19 per cento degli ettari totali destinati a coltura ed allevamento. Questo viene visto con favore dall’Unione Europea, il cui obiettivo è portare nel medio-termine tutte le nazioni membre, ad avere almeno il 25 per cento dei terreni legati alla produzione biologica.
Al momento in Italia sono registrate come produzione biologica circa 86 mila imprese e si tratta di un numero in continuo aumento. D’altronde, i consumatori italiani ormai da anni manifestano questa preferenza come testimonia anche un recente report prodotto da Coldiretti, in collaborazione con Ixè, che spiega come al momento, almeno un italiano su cinque, consuma regolarmente prodotti bio.
Ma non solo, perché un altro dato interessante di questo sondaggio emerge nel momento in cui si chiede ai consumatori se in futuro saranno portati a modificare le loro abitudini di acquisto. E circa il 17 per cento di loro ha risposto che prevede di comprare sempre più prodotti biologici, assecondando dunque un trend in continuo aumento.
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