Tra i bonus introdotti dal governo, quello più conosciuto è il superbonus 110%. Ci sono dubbi sulla riconferma e problemi sui lavori.
Il periodo per gli italiani non è dei migliori. Prima il covid e poi l’inflazione hanno inciso parecchio sull’economia delle famiglie italiane.
In questo contesto, si sono inseriti i dubbi legati alla crisi politica e a cosa accadrà a seguito delle prossime elezioni politiche del 25 settembre 2022. Emergono dubbi anche sul superbonus 110%, in particolare se questo verrà riconfermato dopo il voto. Inoltre, ci sono delle perplessità anche per chi ha già iniziato i lavori usufruendo del bonus, visto che i fondi e i cantieri al momento sono bloccati.
Tra i bonus erogati dal governo, il più conosciuto è sicuramente il superbonus 110%. Questo consiste in una detrazione fiscale fino al 110%, per realizzare specifici interventi volti a ristrutturare l’immobile di proprietà. Tra gli interventi fondamentali per usufruire del bonus vi sono il migioramento dell’efficienza energetica e la riduzione del rischio sismico. Con il decreto Aiuti, il governo ha fissato le nuove scadenze. Il 30 settembre 2022 è il termine per aver realizzato almeno il 30% dei lavori sulle villette. Il 31 dicembre 2022 è la scadenza per terminare i lavori sugli immobili unifamiliari. Ed infine, al 31 dicembre 2023 è fissata la scadenza per concludere i lavori nelle case IACP e nei condomini.
Il timore principale è che i cantieri, già attivi a segutio della richiesta del superbonus 110%, resteranno bloccati per la mancanza di fondi. Questo, nonostante il governo con l’introduzione del decreto aiuti bis, ha deciso di allargare il numero di soggetti che possono acquistare i crediti. Ad esempio le aziende clienti delle banche. Ma non è tutto. Chi ha già ricevuto parte del credito, richiesto a seguito dello stato di avanzamento dei lavori, potrebbe non riuscire a concludere i lavori. Oppure, nell’ipotesi peggiore, dover anche restituire le somme già ricevute.
Altra problematica è legata alla cessione del credito. Ad aumentare questa paura ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate, con la circolare numero 23/E del 23 giugno del 2022. Con questa, l’ente ha ribadito la responsabilità solidale in capo a chi acquista i crediti legati al superbonus 110%. Questo vuol dire, che ad esempio le banche, dovranno fare dei controlli ad hoc per evitare di essere chiamate a rispondere in via solidale nel caso in cui emerga una frode. Dall’altro lato, gli istituti di credito, vogliono maggiore chiarezza al riguardo. Infine, quando le cessioni di credito riprenderanno costeranno di più. Tanto che alla fine, si potrà parlare di bonus al 97,46%.
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