La Russia ha annunciato che per alcuni giorni interromperà le forniture di gas verso l’Europa. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
La guerra del gas non si ferma. Fin dal principio, la decisione di Putin di invadere l’Ucraina a fine febbraio, si è tradotta in uno scontro tra il Cremlino e l’Occidente e il tema delle forniture energetiche è stato centrale in questa guerra.
Una buona parte dell’Europa dipende infatti dalla Russia per quanto riguarda l’importazione di gas, e persino un paese avanzato e preparato come la Germania non ha al momento modo di sostituire queste forniture.
E adesso è arrivata una nuova lettera da parte della Gazprom che mette ancora più in difficoltà il vecchio continente. La società russa ha infatti comunicato pubblicamente che dal 31 Agosto al 2 Settembre del 2022, le forniture di gas che passano dal North Stream verranno interrotte. La spiegazione ufficiale è di natura tecnica. Gazprom sostiene che in questi giorni verranno fatti dei lavori di manutenzione sul gasdotto, ma molti sostengono che questo sia solo un pretesto giuridico per non violare formalmente i contratti.
E infatti Gazprom rischia di finire in una vera e propria disputa legale, anche perchè già una lettera inviata settimane fa, alludeva a cause non precise di forza maggiore nel giustificare la diminuzione delle quote di gas verso l’Europa.
Ma questa è una questione che non sembra preoccupare Vladimir Putin, che non sembra così interessato a mantenersi in buoni rapporti, quantomeno dal punto di vista commerciale, con l’Ue a tutti i costi. Di sicuro, chi può sorridere di queste tensioni al momento è la CIna, che ha la possibilità di evadere gli Usa impegnate su più fronti, rendendo più facile, dal loro punto di vista, il loro consolidamento come superpotenza nel mondo che a breve prenderà il trono che fino ad adesso è spettato alla Casa Bianca.
Ma anche con Pechino in realtà la situazione è incandescente e lo dimostrano le recenti esercitazioni militari che Cina, Mosca e altri paesi tra cui la Mongolia, hanno tenuto sul territorio russo, in contemporanea a quella che gli Stati Uniti stavano svolgendo con l’Indonesia nel sud-est asiatico.
Ma quanto riuscirà a resistere il nostro paese a una guerra con il Cremlino che vede l’energia al centro di questo scontro? Intanto, è ormai chiaro che a partire da ottobre ci saranno dei nuovi aumenti, e alcuni esperti prevedono che in Italia assisteremo addirittura a un raddoppio dei costi delle utenze energetiche. Una situazione molto difficile, considerato gli aumenti degli ultimi mesi che hanno già messo in fortissima difficoltà le famiglie italiane.
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