Sul fronte del gas, la situazione nel nostro paese si sta facendo parecchio critica per le imprese.
La guerra del gas non si ferma e la situazione nel vecchio continente si sta facendo sempre più critica. Alcuni giorni fa la Gazprom ha annunciato ai suoi partner europei che per alcuni giorni, alla fine di agosto, le forniture di gas verranno interrotte.
Il gas continua a mancare, e per le aziende è una situazione sempre più difficile
Questo accadrà tra il 29 Agosto 2022 e il 2 settembre, e nonostante la spiegazione ufficiale dell’azienda, che parla di lavori di manutenzione ordinaria, tantissimi esperti sostengono che questa sia invece una mossa “di guerra” per continuare a mettere alle strette l’Unione Europea. Il nostro continente ha infatti una dipendenza dal gas russo che sembra davvero difficile sostituire, anche se la recente scoperta di questo maxi giacimento di petrolio a Cipro, potrebbe cambiare tutto e offrire alle nazioni europee una vera alternativa al gas fornito dal Cremlino.
Ma al momento, queste sono mere supposizioni. La dura realtà è che il gas continua a mancare, ma i problemi vanno anche oltre, come denunciano le imprese ormai da qualche settimana.
Gas, il vero problema per le imprese è la mancanza di fornitori disposti ad offrire un contratto annuale
Il problema, ad esempio, è che i settori abituati ad utilizzare grandi quantitativi di gas non trovano più nemmeno dei fornitori disposti a cederlo. E ci sono settori commerciali in cui questa situazione sta diventando drammatica, come ad esempio il comparto cartario, che per continuare a produrre, ha bisogno di una quantitativo di gas che non sembra più essere disponibile sul mercato.
Di questo passo, sono migliaia le aziende che a queste condizioni, e con dei rincari energetici che promettono di aumentare a partire dal mese di ottobre, come ha denunciato di recente l’Ircaf, non potranno riaprire a settembre. Abbiamo citato il settore della carta, ma un discorso simile si può fare anche per i comparti della ceramica o della siderurgia.
I contratti annuali sul gas per le imprese sono adesso un miraggio
Settori in cui di norma si firmano dei contratti di fornitura annuali che adesso però sembrano introvabili. E ciò che fa impressione è che molte imprese sarebbero anche disposte a pagare di più.
È il caso ad esempio della Cartiera del Polesine di Rovigo, che vanta oltre centocinquanta dipendenti e un fatturato che supera i cento milioni di euro, che non è ancora riuscito a trovare un fornitore per il gas, dopo il rifiuto di Eni.