Arriva una proposta che potrebbe cambiare per sempre la scuola materna per come la conosciamo.
La scuola materna diventerà obbligatoria per tutti?
Questa la proposta politica che sta facendo tanto discutere, lanciata negli ultimi giorni dal segretario del Partito Democratico Enrico Letta.
Manca ormai un mese esatto alle prossime elezioni, ed è anche normale che adesso i vari leader politici inizino ad alzare la posta in gioco, spiegando ai loro elettori quali sono le riforme più ambiziose che intendono realizzare.
Certo il riscontro a questa proposta sugli altri fronti politici, sembra essere stato molto tiepido. Carlo Calenda, leader del partito Azione, adesso in alleanza con Italia Viva di Renzi, ha subito dichiarato che quanto dichiarato da Letta non sta “né in cielo né in terra”. Dello stesso avviso è stata anche la Ministra per il Sud Mara Carfagna, che ha parlato di atteggiamento “sovietico” e del fatto che si tratti comunque di una proposta che rivela di disconoscere una realtà, come quella italiana, in cui ad esempio gli asili pubblici non riescono in alcun modo a soddisfare la richiesta che arriva dalle famiglie.
E questo è forse il dato più interessante che la polemica innescata dalla proposta di Letta porta con sé.
A questo punto però, bisogna anche specificare che l’idea di cui ha discusso il segretario, si presenta in modo un po diverso da come la stanno dipingendo anche alcuni giornali. In primo luogo, letta non ha parlato di estendere l’obbligatorietà della frequenza a tutti gli asili.
Si tratta invece di una proposta che riguarderebbe solo la materna, e dunque i bambini compressi tra i tre e i cinque anni di età, tagliando fuori da questo discorso gli asili nido, dove probabilmente il terreno di scontro per il Partito Democratico rischiava di farsi infuocato.
Non tutte le mamme infatti scelgono di mandare i loro figli all’asilo nido, e spesso lo fanno proprio perché ritengono di potergli impartire nei primi anni un’educazione migliore all’interno delle mura di casa. Logico che anche solo paventare una possibile obbligatorietà dell’asilo nido, avrebbe messo sul piede di guerra tantissime famiglie.
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