Il Superbonus continua a destare timori tra i cittadini. I rischi di dover restituire i soldi e di essere sanzionati sono alti, vediamo in quali casi.
Lavori bloccati, restituzione dei soldi, sanzioni, i rischi del Superbonus sono seri e bisogna capire come evitarli.
Modifiche, dubbi e tentativi di raggiro hanno caratterizzato il Superbonus 110% fin dalla sua attivazione. Una serie di problematiche sono sorte lungo il percorso e ora si rivelano fonte di serie possibilità di dover restituire i soldi o di essere sanzionati. I cantieri bloccati in seguito all’inizio dei lavori destano molta preoccupazione. Senza cessione la riqualificazione non avverrà e in più avendo già ricevuto parte del credito dello Stato potrebbe dover restituire la somma con l’aggiunta di sanzioni. Cittadini e imprese si ritrovano, così, in una situazione paradossale ma per quale motivo?
La cessione del credito è stata più volte oggetto di esame e modifiche per cercare di rendere più efficace il funzionamento della misura. Proprio i cambiamenti, però, mettono in pericolo cittadini e imprese. Oggi il committente cede il credito ad un soggetto oppure all’imprese che effettua gli interventi di ristrutturazione per poter avere uno sconto in fattura. Chi ottiene il credito, poi, può utilizzarlo oppure cederlo ulteriormente a banche, società assicurative o finanziarie. Questo sistema è stato definito per permettere agli istituti di togliersi i crediti maturati ma la situazione non sembra migliorata.
L’Agenzia delle Entrate ha chiesto alle banche di monitorare attentamente le domande al fine di evitare illeciti. Di conseguenza gli istituti hanno avviato una serie di controlli stringenti che chiudono il cerchio intorno a chi ha omesso la presentazione di documenti importanti o a chi non ha concluso gli interventi. Contestata, in altri casi, l‘incoerenza tra il reddito del richiedente, il valore dei lavori richiesti e il patrimonio dei beneficiari.
I controlli fanno riferimento a specifici aspetti patrimoniali ma la normativa sarebbe dovuta essere più chiara nello stabilire i paletti che limitano le domande. Se i residenti di un condominio hanno redditi bassi non possono avere accesso al Superbonus? Scatterebbero controlli, sanzioni e la restituzione dei soldi? In base ai chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sembrerebbe di sì. Le novità, dunque, non sono affatto positive soprattutto considerando il fatto che il peso dei costi dei prestiti cadrà addosso a chi effettua gli interventi non appena le cessioni riprenderanno. La cessione, infatti, non copre tutti i costi e di conseguenza aumenteranno i numeri di prestiti con alti tassi richiesti per pagare le imprese.
Il Superbonus, dunque, sembra creare più guai che vantaggi ma eliminarlo ora avrebbe delle conseguenze ancora più gravi per chi si trova con i lavori in fase di avvio o già iniziati.
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