Tra le tante diete che potrete provare nella vostra vita ce n’è una che non tradisce mai le aspettative se seguita correttamente.
La cosiddetta dieta metabolica nasce dall’eradicazione del precedente conetto che si basava sulle calorie giornaliere e introduce l’aspetto delle risposte ormonali e metaboliche che avvengono all’interno del nostro organismo.
A questo punto, partendo proprio da questo concetto, possiamo trovare una dieta che ci donerà il giusto bilancio energetico che ci serve per perdere peso in maniera naturale.
David Jenkins è il medico canadese che ha scoperto l’indice glicemico e la sua relazione con i cibi introdotti. Da questo presupposto è stato sviluppato il concetto secondo il quale i carboidrati servono appunto ad alzare la glicemia nel sangue che a sua volta servirà come “carburante” al nostro intero organismo.
Esistono due tipi di carboidrati: semplici e complessi. Gli zuccheri semplici contenuti ad esempio nei prodotti di dolciumi donano un immediato aumento della glicemia nel sangue ma, proprio come aumenta così all’improvviso diminuisce riportando i valori nella norma. I carboidrati complessi, invece, come pasta, legumi, vegetali, ecc. vengono assorbiti più lentamente dal nostro corpo e per questo motivo serviranno come benzina di lunga durata.
Per queste ragioni in quasi tutte le diete vengono eliminati gli zuccheri semplici derivanti da dolci e zollette di zucchero per essere sostituiti da carboidrati complessi che aiutano il corretto funzionamento della macchina-corpo.
Andrea Ghiselli, presidente della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione: «In passato non sapevamo, per esempio, che un’alimentazione troppo ricca di carboidrati semplici porta i tessuti a diventare resistenti all’insulina e che ciò sviluppa infiammazione, fattore di rischio per malattie croniche come il diabete e i tumori». Come sottolinea lo stesso Ghiselli però: «Un biscotto senza zucchero, in altri termini, è meno dannoso del suo corrispettivo iper-dolce ma se poi ne mangio cinque, perché non ho la coscienza che sia comunque uno strappo alla regola, alla fine il risultato sarà peggiore».
Un altro aspetto da non sottovalutare è la genuinità dei prodotti mangiati. Secondo una recente indagine di Altroconsumo, esistono enormi differenze nutrizionali tra i prodotti acquistati al supermercato e quelli presi da coltivazioni biologiche. La differenza in termini di vitamine, sali minerali e micronutrienti è abissale spingendoci a domandarci se conosciamo ancora la differenza tra nutrirsi e mangiare.
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