È uscito un nuovo studio scientifico che si è occupato di capire quando il latte è entrato nell’alimentazione dell’umanità. Vediamo nel dettaglio i risultati a cui è giunta la ricerca.
Non tutti lo sanno, ma esiste un vero e proprio “mistero” intorno al latte che consumiamo tutti i giorni, una domanda che gli scienziati si fanno ormai da tantissimo tempo: come siamo riusciti nel tempo a digerire il lattosio anche quando siamo diventati adulti?
Una cosa infatti che sappiamo per certo, è che all’inizio delle civiltà, circa 5mila anni fa, gli esseri umani non erano per nulla preparati a far entrare questo tipo di alimento nella loro alimentazione. E così un alimento che inizialmente causava tantissimi problemi alla salute quando lo si ingeriva, è a poco a poco invece diventato innocuo per il nostro organismo, un po come accaduto anche per le patate, che inizialmente non potevano essere consumate dall’umanità in quanto contenevano una tossina dannosa per la salute.
Con il tempo dunque, l’essere umano ha sviluppato una tolleranza al lattosio che li ha permesso di far diventare il latte tra i principali prodotti della nostra alimentazione.
E di recente, è uscito un nuovo studio scientifico condotta dall’Università di Bristol e dall’University College di Londra che si è occupato di studiare questa tematica. Accennavamo prima al fatto che la nostra civiltà ha iniziato a consumare il latte bovino circa cinquemila anni fa, e di come rapidamente questo sia diventato un alimento innocuo per il nostro organismo. Infatti ormai, ingerire latte non risulta più pericoloso nemmeno per coloro che hanno una chiara intolleranza al lattosio.
Il gene per la lattasi è oggi presente nel 95 per cento della popolazione. Ed è proprio su questo aspetto che si sono concentrati i ricercatori in questo studio, raccogliendo e sottoponendo ad analisi oltre 13 mila frammenti di vasellame che provengono da tantissime parti del mondo.
E grazie ad innovative tecniche come quella che consente di fare un’analisi degli isotopi del carbonio, si è riuscito a dimostrare come l’entrata del latte nella nostra dieta sia un fenomeno molto più antico di quanto abbiamo pensato sino ad adesso, che risale almeno a 9 mila anni fa. Contemporaneamente un’altra parte del team di ricerca si è invece occupata di analizzare il genoma di alcuni scheletri preistorici, apportando invece come la tolleranza verso questo alimento si sia sviluppata circa 4mila anni dopo.
Ma non solo, perché gli scienziati in seguito hanno passato al vaglio, attingendo a un database pubblico, il Dna di oltre 500mila cittadini inglesi. Tutto questo è stato possibile attingendo al database nazionale fornito dal governo della Uk Biobank. Una delle evidenze più interessanti salta fuori da questa analisi è la seguente: il 92 per cento delle persone intolleranti al lattosio presenti nel database, ha comunque scelto di continuare a consumare latte piuttosto che ricorrere a un suo sostituto vegetale.
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