Una correlazione strettissima esiste tra le crisi economiche che si susseguono e ci stanno attanagliando, e l’aumento esponenziale di coloro che trasformano il gioco in una pericolosa attività quotidiana.
Partiamo da lontano. Il gioco d’azzardo è un’industria importante negli Stati Uniti che ha registrato una crescita sostanziale negli ultimi decenni.
Le spese per consumi personali derivanti da tre principali tipi di gioco d’azzardo (gioco d’azzardo da casinò, lotteria e scommesse pari-mutue) hanno raggiunto $ 50.291 miliardi nel 1996 e questo importo è raddoppiato entro il 2007.
Tuttavia, dopo un lungo e costante aumento, i ricavi da gioco d’azzardo hanno iniziato a diminuire nel 2008. Nel 2008, i ricavi nel settore dei casinò commerciali nazionali sono diminuiti di circa il 4,7% rispetto al 2007. Tutto questo è avvenuto con l’aggravarsi della recessione.
Ma attenzione, si tratta di casi assolutamente da analizzare con attenzione. Perché le crisi degli anni successivi, tra cui quest’ultima, hanno dimostrato che, quando le famiglie e gli imprenditori sono disperati, un altro tipo di gioco aumenta a dismisura.
Il reddito ridotto può persuadere le persone a ridurre i propri consumi generali, comprese le spese per il gioco d’azzardo.
Ma le necessità di liquidità sono comunque inderogabili.
Quando l’instabilità del lavoro regna sovrana, e il costo della vita aumenta a dismisura, quale altra soluzione è possibile immaginare se non quella di tentare la fortuna a basso costo, investendo tutte le scarse risorse a disposizione?
Perché il gioco d’azzardo è calato nel tempo ed è aumentato invece in modo netto il gioco delle piccole e grandi lotterie?
Coloro che accumulano debiti devono cercare una entrata massiccia e immediata per tappare la falla. Ma non possono permettersi di perdere il poco che hanno al tavolo di un casinò oppure sul web.
Ci siamo chiesti perché, nel nostro Paese, i Gratta e Vinci hanno così successo?
Andiamo a comprare le stesse cose di prima ma che costano tutte molto più care. Chi è in vacanza adesso, ad esempio, ha già dovuto fare i conti con prezzi di gelati, caffè, ombrelloni, affitti saliti in maniera decisa. E le nostre entrate? Ferme, per non dire peggiorate.
Ecco perché c’è gente che prova la fortuna con i Gratta e Vinci. Sperando in una piccola entrata che magari non ci farà sistemare per sempre, ma almeno può permetterci di pagare un po’ di conti.
Ecco, perciò, appena c’è una novità, come questo nuovo Gratta e Vinci uscito a luglio da 10 euro, gli appassionati giocatori non la perdono. Si tratta de Il Re Vincente ed è l’ultimo uscito da parte della ADM, l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, dal costo di 10 euro.