L’Italia ha completamente cambiato le regole fiscali e ora il nostro sistema fiscale è uno dei più moderni al mondo. Ma nessuno se ne è reso conto perché non abbiamo ridotto le tasse.
Difficile dimenticare le parole di alcuni anni fa, pronunciate dall’ex Ministro Visco.
Quattro anni dopo quel discorso, il ministro delle finanze italiano aveva appena lasciato il governo di Silvio Berlusconi, che non aveva mantenuto la promessa di tagliare le tasse sul reddito.
Ci si aspettava che circa il 99,5% dei contribuenti italiani rientrasse nella categoria dichiarando un reddito fino a 120.000 euro, pagando così le tasse con l’aliquota del 23%.
Il piano non è mai entrato in vigore. Allo stato attuale, l’aliquota dell’imposta sul reddito delle persone fisiche può arrivare fino al 43% per i lavoratori ad alto reddito.
L’Italia ha una moltitudine di tasse, quindi se stai pensando di svolgere qualsiasi forma di attività qui, ti consigliamo vivamente di cercare una guida professionale esperta.
Oltre tutto siamo alle prese con una macchina burocratica anomala. Ci sono periodi di buio assoluto, che si alternano con momenti di fervidi aggiornamenti a livello di normative, che un cittadino-contribuente fa fatica a districare il bandolo della matassa. L’imposta sul reddito delle persone fisiche italiana è chiamata IRPEF. Le aliquote fiscali sono progressive e vanno dal 23% al 43%. Le imposte aggiuntive sono dovute a livello regionale (da 0,9% a 1,4%) e locale (da 0,1% a 0,8%).
E poi è arrivata la crisi economica, quella dirompente, quella improvvisa, che ha minato già le scarse certezze di un paese allo sbando, con la pressione fiscale tra le più alte d’Europa.
E quando le piccole medie-imprese, i giovani imprenditori, non ce la fanno nemmeno a pagare i contributi Inps annuali su una partita iva di una ditta individuale con regime forfettario, ecco scattare le cartelle del Fisco.
E allora arriva la paura, l’angoscia, il terrore che ci blocchino il conto, che ci pignorino l’auto, che il tutto ricada in modo nefasto sulla nostra famiglia.
In arrivo una pace fiscale per chi ha già procedimenti aperti con il fisco. Di seguito vediamo a chi è destinata la rottamazione delle cartelle esattoriali.
Il sì definitivo dovrebbe arrivare alla Camera il 9 agosto prossimo. Si tratta di una sorta di pace fiscale inserita nel Ddl di riforma della giustizia tributaria che, in prima lettura, ha ripreso il suo cammino presso le commissioni Finanze e Giustizia del Senato.
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