Non bastava la vertiginosa discesa “verso gli inferi” delle principali criptovalute, bitcoin in testa, che nel loro breve periodo di vita non avevano mai conosciuto un momento così nero.
Forse e diciamo forse, aveva ragione chi aveva predetto che “l’epoca d’oro” del denaro digitale sarebbe prima o poi finita.
Oppure chissà è solo un periodo nero, che più nero non si può, e il bitcoin e le sue sorelle sono destinate prima o poi a risorgere dalle proprie ceneri, come le migliori arabi fenici.
A peggiorare la situazione, sono messi di mezzo pure i falsi investitori in criptovalute.
Le app crittografiche fraudolente hanno truffato gli investitori per oltre $ 42,7 milioni da ottobre 2021 a oggi negli Stati Uniti.
I criminali informatici stanno sfruttando il crescente interesse per gli investimenti in criptovalute utilizzando i nomi e i loghi di società legittime per attirare gli investitori.
L’FBI ha recentemente emesso un avviso ai consumatori americani sulle applicazioni crittografiche fraudolente che hanno truffato 244 vittime su circa 42,7 milioni di dollari dall’ottobre 2021.
L’FBI ha osservato che i criminali informatici contattavano gli investitori statunitensi, affermando fraudolentemente di offrire servizi di investimento in criptovaluta legittimi.
Provano a convincere gli investitori a scaricare app mobili fraudolente, che i criminali informatici hanno utilizzato con successo crescente nel tempo per frodare gli investitori della loro criptovaluta”, il avviso, pubblicato lunedì, ha detto.
I criminali informatici YiBit hanno convinto i suoi utenti a scaricare un’app YiBit e depositare criptovaluta. A seguito di questi depositi, 17 vittime hanno ricevuto un’e-mail in cui si affermava che dovevano pagare le tasse sui loro investimenti prima di prelevare fondi. Quattro vittime non hanno potuto prelevare fondi.
In Italia, negli ultimi giorni, è scoppiato un caso di proporzioni immani.
Una truffa colossale per migliaia e migliaia di euro.
E’ una vicenda complessa quella che si è consumata nel mondo dei bitcoin tra Londra, dove ha sede la New Financial Technology, e il Trevigiano dove risiedono Christian Visentin e Matteo Rizzardo, soci fondatori insieme all’avvocato romano Emanuele Giullino. E’ qui che vari promotori avrebbero convinto migliaia di persone a investire nella compravendita di moneta virtuale.
Ovviamente sembra di trovarsi di fronte a un pericoloso castello di sabbia.
Dall’analisi della documentazione relativa alla Nft emerge che la società si trova in una situazione di rischio elevato e non è in buone condizioni economico-finanziarie, presentando il più basso merito creditizio e avendo chiuso il 2020 in perdita.