La legge tributaria italiana consente di detrarre determinate spese dal reddito lordo di un contribuente, mentre i crediti d’imposta possono essere utilizzati come compensazione dell’onere fiscale del contribuente.
Con riferimento al reddito da lavoro dipendente, l’Italia ha adottato un sistema di crediti d’imposta e lo ha fatto a differenza di altri paesi che consentono una detrazione delle spese di lavoro nella determinazione del reddito imponibile.
Premesso che ricorrono i presupposti richiesti dalla legge, le principali deduzioni dal reddito imponibile da lavoro dipendente sono le seguenti:
- I contributi previdenziali obbligatori a carico del dipendente sono integralmente deducibili.
- I contributi versati agli specifici fondi di previdenza complementare sono deducibili fino a 5.164,57 euro.
Purché ricorrano i presupposti richiesti dalla legge, le principali deduzioni dal reddito imponibile lordo, qualora non siano state dedotte da ciascuna tipologia di reddito, sono le seguenti, se adeguatamente documentate.
- I contributi previdenziali obbligatori del dipendente sono completamente deducibili.
- Contributi sociali versati per i dipendenti domestici: fino a 1.549,37 euro.
- Le spese mediche per i portatori di handicap sono interamente deducibili.
- I contributi versati agli specifici fondi di previdenza complementare sono deducibili fino a 5.164,57 euro ( vedi sopra Spese per il lavoro ).
- Contributi previdenziali volontari versati al regime pensionistico obbligatorio.
Le persone fisiche possono detrarre integralmente dal reddito imponibile gli alimenti versati a un coniuge separato o divorziato, risultante da una sentenza del tribunale.
Si precisa che è deducibile solo la quota relativa al coniuge separato, mentre non è deducibile la quota imputabile al mantenimento dei figli.
Ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, è consentita la compensazione delle perdite con il reddito per plusvalenze/minusvalenze su componenti reddituali della stessa natura.
È possibile compensare l’utile/perdita dalla vendita di azioni indipendentemente dall’emittente delle azioni, indipendentemente dal fatto che le azioni siano quotate o meno. La perdita di azioni quotate può essere compensata con il guadagno derivante dalla vendita di azioni non quotate.
Non è possibile compensare l’utile/perdita di partecipazione qualificata e non qualificata.
C’è una novità che dovresti conoscere in merito alle detrazioni sanitarie.
Anche la terapia di osteopatia per la cura della cefalea è considerata a tutti gli effetti una spesa detraibile.
Ad ogni modo, secondo quanto chiarito dalla circolare dell’Agenzia delle entrate n. 24 del 7 luglio 2022, la prestazione di osteopatia deve essere effettuata da soggetti iscritti a professioni sanitarie riconosciute, in centri autorizzati e sotto la responsabilità tecnica di uno specialista.
Solo così, con l’aiuto di un professionista, puoi essere certo di ottenere le detrazioni.