Ita Airways sarà ceduta dal governo a Certares, fondo americano in cordata con altre compagnie. Si prevedono assunzioni di 1.500 dipendenti
La storia di Ita sembra essere giunta ad un lieto fine. Il piano del governo di ristrutturare e vendere quello che rimaneva di Alitalia ha funzionato.
Certares, fondo americano che ha proposto l’acquisto della compagnia con Air France-Klm e Delta Air Lines, è pronto a concludere l’operazione e ha un piano di espansione per la compagnia italiana. Più aerei, più rotte ma soprattutto assunzioni, ben 1500 secondo quanto previsto dal piano presentato al governo.
Ita, il futuro della compagnia
Ita Airways, nata dalle ceneri di Alitalia, ha sempre avuto nel suo destino il passaggio al privato. L’obiettivo del governo Draghi è sempre stato quello di liberarsi della compagnia di bandiera, diventata un debito costante nel bilancio dello stato. Dopo una ristrutturazione pesantissima che ha ridimensionato sensibilmente la compagnia aerea, Ita ha cominciato a volare e il governo a cercare acquirenti.
È così che si è arrivati all’accordo con Certares, Air France-Klm e Delta Air Lines, che acquisteranno Ita prendendone il controllo. Il piano prevede l’acquisto di 53 aerei, per portare entro il 2025 la flotta dipinta di azzurro a 120 velivoli totali. Questo piano di acquisti però dovrà fare i conti con la difficoltà di reperire aerei, a causa della scarsità di materie prime degli ultimi mesi.
Aumenteranno anche le rotte intercontinentali, cosa a cui il governo tiene particolarmente, e saranno potenziate quelle verso il Nord America, che rappresentano la principale fonte di guadagni della compagnia. Ma soprattutto il piano di Certares prevede l’assunzione di 1.500 nuovi dipendenti, portando la forza lavoro totale di Ita a 5.000 lavoratori impiegati entro il 2025. Queste assunzioni rimangono soggette al mercato, quindi sono da considerarsi garantite solo se le cose continueranno ad andare bene per Ita.
Il piano del governo
Il governo Draghi ha accelerato le trattative di vendita di Ita dopo lo scioglimento delle camere. Questo perché un governo politico potrebbe essere meno incentivato a vendere la compagnia, come già successo con Alitalia. Il rischio è che lo stato si ritrovi nuovamente a coprire le voragini di bilancio della propria compagnia di bandiera.
Per questo motivo il presidente dimissionario ha concluso l’accordo, e ora attende soltanto che i tecnici del ministero diano la loro approvazione. La conclusione delle operazioni è prevista tra il 19 e il 23 settembre, pochi giorni prima delle elezioni. Nella settimana successiva sarà firmato l’accordo, che potrebbe includere anche una pesante clausola rescissoria.
Questa sarebbe introdotta per impedire che il prossimo governo possa rimangiarsi gli accordi e tenersi Ita Airways, trasformandola nella “solita” Alitalia. Inoltre questa clausola rassicurerebbe gli acquirenti sulla conclusione dell’accordo. Ad esempio sia i leader di Forza Italia che quello della Lega hanno già espresso dubbi sulla cessione di Ita ad un privato, ed essendo la loro coalizione quella favorita per la vittoria alle elezioni, è possibile che tentino di annullare l’accordo.