Uno dei pezzi pregiati del repertorio italiano, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio mito assoluto.
Una banconota può rappresentare per uno specifico paese assolutamente ogni cosa. Un simbolo, una immagine meravigliosa di sintesi tra varie dinamiche, vari interessi. Non solo insomma un titolo di scambio, non solo ciò che ci occorrere per vivere, il frutto del lavoro e quant’altro. La moneta, la banconota, rappresentano immagini, miti quasi da venerare in certe condizioni.
Uno discorso tecnicamente al limite dell’infinito. Qualcosa che non può di certo essere descritto in breve tempo, il rapporto, l’immagine di una banconota, o d una moneta con il proprio paese. L’esempio lampante è proprio quello della vecchia lira. Una immagine associata all’Italia nel modo più spontaneo possibile. Invocare il fatto storico parlando di questo connubio è il minimo. Un legame che ha affondato le sue radici nel corso di tre diversi secoli.
Al netto insomma di tutte le riflessioni che potrebbero nascere è giusto considerare nella prima fase della valutazione di una stessa banconota, quello che è il legame con il proprio paese, quello che per questo paese di fatto rappresenta. Oggi più che mai, parlando della vecchia lira è assolutamente lecito considerare ad esempio il contesto che ha dato vita ai singoli esemplari. Contesto storico e sociale, cosa succedeva e perchè e soprattutto quando.
L’esempio lampante è quello della vecchia 1000 lire. In quante occasioni abbiamo visto questo taglio associato all’immagine del nostro paese. Nel cinema, nella musica, nei programmi tv e praticamente in ogni luogo e contesto. Nello specifico in questo caso andremo ad analizzare l’esemplare rimasto in circolazione fino alla fine dell’esperienza della lira nel nostro paese, pima dell’avvento dell’euro, insomma. La versione che tutti ricordano come “Montessori”.
Entrata in circolazione nel 1990 questa banconota, questo specifico esemplare ha di fatto sostituito un altro storico “pezzo” assai pregiato, la versione con sopra raffigurato il volto di Marco Polo. L’ultima mille lire, invece porta, rappresenta, celebra, il volto di Maria Montessori educatrice, pedagogista, tra i personaggi storici italiani più stimati ed emulati al mondo, vero e proprio punto di riferimento nel campo dell’educazione e della formazione. Una immagine che al primo impatto tutti riconcilierebbero nella mente con lo specifico esemplare.
Sul retro della banconota, invece possiamo trovare un’opera di Armando Spadini, datata 1924 da titolo abbastanza rappresentativo: “Bambini allo studio”. Un esemplare unico nel suo genere, stampato però, visto il tratto della stessa banconota in milioni e milioni di esemplari. Nonostante questo, però, alcuni di essi, parliamo ovviamente di esemplari, dalle particolari serie, possono valere straordinariamente una somma di denaro non del tutto insignificante.
Trovare un simile esemplare in giro per le nostre case non dovrebber essere cosa difficile, considerando, cosi come detto l’enorme numero di pezzi in circolazione. In più parliamo dell’ultimo esemplare di 1000 lire, tutti o quasi ne avranno conservata almeno una prima dell’arrivo dell’euro. Attenzione però alla serie, solo in alcuni casi questa banconota può valere un bel po’ di soldi, ecco quali:
Banconota che oggi più che mai rappresenta un gran bel pezzo di storia italiana. Un pezzo unico, per immagine e fascino, che in alcuni casi può rendere anche più che fortunato il suo legittimo possessore.
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