Il Governo continua a lavorare al nuovo decreto aiuti, volto a garantire nuovi bonus sociali e l’ampliamento degli sconti sulle bollette di un maggior numero di famiglie.
Dopo il decreto aiuti bis, inizia il lavoro sul decreto aiuti tris, che si propone prima di tutto di ampliare la fetta di cittadini beneficiari del bonus sconto sulle bollette. La proposta tornerà al Governo entro la settimana, una volta ottenuto il via libera da parte delle Camere.
Vediamo in cosa consiste il bonus sociale, chi può beneficiarne e quando verrà confermato.
Gli sconti previsti dal decreto hanno il compito di contrastare gli ormai ben noti aumenti sul costo dell’energia. Arera, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, applicherà in automatico il bonus, considerando il reddito delle famiglie.
Lo sconto infatti è dedicato a chi appartiene fino a una certa fascia di reddito Isee. Il tetto è stato innalzato da 8.265 a 12mila euro in generale, mentre è a 20mila per tutti quei nuclei in cui figurino almeno quattro figli a carico.
Il Governo sta poi lavorando per aggiornare il limite, innalzandolo a 15 mila euro in generale. In questo modo, il numero dei beneficiari aumenterebbe, garantendo maggiore sicurezza e aiuto contro il caro bollette.
Oltre ad ampliare la fetta di cittadini che ne beneficerebbe, il bonus sociale si compone di ulteriori iniziative, quali:
Per il momento, si è in attesa della conferma da parte del Parlamento circa la relazione sui fondi presentata dal ministro dell’Economia, Daniele Franco. In seguito, il progetto tornerà al Consiglio dei Ministri. Per quanto riguarda i partiti, tutti si mostrano favorevoli a introdurre misure di questo tipo, manifestando le proprie idee soprattutto in vista delle votazioni del 25 settembre.
Una delle tematiche più delicate riguarda i fondi necessari a garantire l’applicazione dei dovuti sconti previsti dal Decreto. Il Governo punta a stanziare 13 miliardi di euro, di cui 6,2 ottenuti dall’extragettito fiscale che lo Stato ha ricevuto negli scorsi mesi.
Per quanto riguarda i rimanenti fondi, questi arriveranno dalla percentuale di extraprofitti versati dalle imprese energetiche. In ogni caso, come già anticipato, si rimane in attesa della valutazione del Parlamento circa gli effettivi fondi necessari.
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