Il caro bollette pesa sulle spese di tutti gli italiani, e per questo il governo ha istituito un bonus una tantum da 200 euro, esteso ora anche agli autonomi. Le domande al via il 20 settembre.
Il Bonus da 200 euro contro il caro energia arriverà anche nelle tasche degli autonomi.
Il governo ha sistemato gli ultimi dettagli, e quindi anche le partite IVA potranno ottenere il bonus contro il caro bollette da 200 euro. La nuova data è il 20 settembre, ma molti temono un effetto click day, per la scarsità delle risorse messe a disposizione. L’Adepp però rassicura che i fondi ci sono e basteranno per tutti coloro che faranno richiesta.
Il bonus 200 euro è una misura decisa dal governo Draghi dopo gli aumenti delle bollette dovuti all’impennata del prezzo del gas. È un sussidio una tantum, quindi che viene elargito una sola volta, in maniera straordinaria. Non sarà quindi mensile, ma verrà ricevuto soltanto la prima volta. Dipendenti, pensionati e percettori del reddito di cittadinanza lo hanno già ricevuto automaticamente nel proprio versamento mensile, o stanno per riceverlo, per gli autonomi invece la situazione è più complessa.
Le partite IVA, non avendo uno stipendio fisso elargito dal datore di lavoro o un sussidio proveniente dallo stato, non potranno ricevere questo bonus in maniera automatica. Gli autonomi dovranno quindi richiedere il bonus 200 euro presso una piattaforma online del governo. La data di apertura delle domande presso il portale messo a disposizione dallo stato sarà il 20 settembre 2022.
Questo però ha fin da subito causato alcune preoccupazioni. Già in passato bonus simili sono stati elargiti tramite richiesta, causando disagi dovuti al cosiddetto effetto click day. Per i bonus con risorse limitate infatti, è essenziale la velocità per riuscire ad ottenerli in tempo. Così, all’apertura della domanda, milioni di persone si collegano al sito nello stesso istante, causandone quello che in termini tecnici si chiama crash. Il sito va offline e non funziona più a causa del numero di accessi molto elevato.
In questo caso però, secondo l’Associazione degli enti previdenziali privati Adepp, non dovrebbe esserci questo pericolo. I fondi stanziati dal governo infatti dovrebbero essere più che sufficienti a coprire la domanda, e quindi non sarà necessario collegarsi immediatamente il giorno di apertura delle richieste per ottenere il bonus. Si tratta infatti di 600 milioni di euro, sufficienti a coprire oltre tre milioni di richieste. Le partite IVA in Italia sono oltre 4,8 milioni, ma non tutti hanno i requisiti minimi per ottenere il bonus.
Il motivo per cui in passato si è verificato un effetto click day è che i fondi dei bonus così elargiti erano molto bassi. Questo perché, a differenza del bonus 200 euro, questi sussidi erano mirati più a chi forniva i servizi o i beni sovvenzionati che al consumatore. Si trattava di bonus come quello per gli impianti termali o per la mobilità sostenibile, volti a spingere la ripresa di questi settori più che a dare al consumatore un servizio essenziale.
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