I continui rincari energetici hanno portato ad un aumento del costo dei biglietti per quanto concerne il trasporto pubblico. Ecco cosa bisogna sapere
Una situazione frutto anche dell’inflazione che ha portato nello specifico cinque regioni d’Italia a prendere questo drastico provvedimento.
La situazione a livello globale non promette nulla di buono in vista dei prossimi mesi. Anche il trasporto pubblico locale è prossimo a degli aumenti di prezzo in linea all’inflazione corrente.
Stando a quanto riportato da “Il Sole 24 Ore” a livello tecnico si tratta di un aggiornamento delle tariffe. Una definizione che maschera la realtà visto che in pratica sono dei veri e propri aumenti.
Al momento la situazione non riguarda l’Italia intera, bensì solo cinque regioni, tra cui il Piemonte. Basti pensare che a Torino da luglio i biglietti sono arrivati a costare 3,50 euro a fronte di 2,70 euro.
Per forza di cose l’aumento dei costi si abbatte sul biglietto ordinario in maniera tale da scongiurare che le maggiorazioni vadano ad incidere sugli abbonamenti mensili, scolastici e annuali che comportano a prescindere degli esborsi importanti.
Secondo Tiziana Toto responsabile delle politiche dei consumatori di Cittadinanzaattiva, è solo questione di tempo. Dopo le elezioni gli aumenti arriveranno un po’ in tutto il paese, anche perché saranno inevitabili.
Si tratta di una conseguenza alla guerra che ormai da mesi imperversa in Ucraina e dell’inflazione. Seppur a livello nazionale non sia ancora stato stabilito nulla in tal senso, i vari territori hanno dovuto prendere delle cautele e ritoccare i prezzi a proprio piacimento.
Naturalmente non ci saranno adeguamenti o miglioramenti del servizio. I ritocchi verso l’alto serviranno a sostentare le aziende gravemente colpite dallo scombussolamento del sistema economico.
Andando nello specifico, ciò è già realtà oltre che nel sopracitato Piemonte anche nelle Marche, in Lombardia, in Puglia e in Campania. In quest’ultimo caso il biglietto della metropolitana a Napoli è passato da 1,10 euro a 1,20 euro. Una situazione inevitabile se si pensa che già prima della pandemia e dei rincari energetici, i biglietti coprivano appena il 30% del trasporto pubblico.
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