La Banca Centrale Europea ha deciso l’aumento dei tassi di interesse maggiore della sua storia. Settantacinque punti base, pari allo 0,75%, un’azione atta a contrastare l’inflazione togliendo denaro dal mercato. L’effetto collaterale è però aumentare il costo dei prestiti, mutui inclusi.
I tassi si alzano e i mutui seguono. Dopo un decennio di tassi sotto lo zero, per la prima volta il costo del denaro è in rialzo.
È l’effetto delle misure della Banca Centrale Europea per contrastare l’inflazione. Tra gli effetti collaterali però c’è anche un aumento dei tassi dei mutui. Per la prima volta da oltre dieci anni potrebbe non essere conveniente stipulare un mutuo a tasso variabile.
Quando si stipula un mutuo è possibile scegliere tra tasso fisso o variabile. Questa scelta influisce su quanti interessi saranno pagati alla banca sulla cifra prestata per acquistare una casa. Per tasso fisso si intende una parte che non varia per tutta la durata del mutuo, e che il debitore dovrà dare alla banca insieme alla rata di restituzione. Il tasso variabile, solitamente più basso di quello fisso, è soggetto ai cambiamenti del costo del denaro e si adatta alla volatilità del mercato.
Ma se il tasso variabile è sempre inferiore a quello fisso alla stipula del mutuo, perché qualcuno dovrebbe sceglierlo? Il tasso fisso si sceglie nel caso in cui si pensi che il costo del denaro possa far aumentare i tassi di quello variabile a tal punto che andrebbero a superare in breve tempo quanto pattuito dal mutuo a tasso fisso. Non è un’occasione che si verifica spesso, ma questo periodo potrebbe essere un esempio di convenienza del tasso fisso.
Ad oggi un tasso fisso si aggira mediamente attorno al 3%, mentre quelli variabili all’1,5%. In valori assoluti, per un mutuo trentennale di 140.000 euro la rata fissa sarà di 600 euro, quella variabile di 550. È però probabile che la BCE continui ad alzare i tassi finché l’inflazione non tornerà sotto controllo. Basterebbero altri due aumenti simili a quelli appena avvenuti per rendere la rata fissa più conveniente di quella variabile.
Al momento è quindi più conveniente un tasso fisso, anche se è sempre possibile che durante la durata del mutuo i tassi tornino a scendere, rendendo il variabile più conveniente. Esiste anche un altro tipo di mutui, più rischiosi, che non sono né fissi né variabili. Il primo è il variabile con tetto, che pone un limite a quanto può aumentare la rata. Questo limite però è spesso più alto del tasso fisso.
Poi c’è il mutuo variabile a rata fissa. Questo prodotto è estremamente rischioso, perché invece di aumentare la rata, aumenta la durata del mutuo, in modo che il debitore ripaghi la banca. Ma perché i tassi stanno aumentando così tanto all’improvviso? L’inflazione, che sta raggiungendo percentuali molto alte, è spinta sia dall’aumento della domanda e dal calo dell’offerta dei beni, sia dall’aumento dell’offerta del denaro.
Più soldi circolano, meno i soldi valgono, più aumentano i prezzi di fatto. Per questa ragione uno dei modi di limitare l’inflazione è diminuire la quantità di soldi in circolazione. Le Banche Centrali raggiungono questo obiettivo rendendo i prestiti, che sono lo strumento con cui il denaro si diffonde più velocemente, più difficili da ottenere. Per farlo aumentano i tassi, perché questo rende i prestiti meno convenienti.
Marco Piuri, direttore generale di FNM S.p.a., racconta di aver scelto di lasciare l’incarico in…
Gli integratori alimentari Solisa sono integratori naturali che provengono dalle montagne del Massiccio del Pollino,…
L’Inghilterra è la patria della lingua inglese, la più utilizzata nel mondo del lavoro e…
I Buoni Fruttiferi Postali sono garantiti dallo Stato italiano ma il pericolo di perdere soldi…
I consumatori sono in pericolo, Conad annuncia un richiamo per salmonella. Non bisogna consumare il…
Nei prossimi mesi verranno erogati nuovi incentivi auto, per tutelare le aziende e favorire l'incremento…