La Commissione Europa ha presentato delle nuove proposte per ridurre i consumi invernali e non permettere dunque a Putin di vincere questa guerra del gas. Nessun accordo è stato però ancora trovato sul price cap.
Nonostante la situazione sul fronte dell’energia sia sempre più critica nel vecchio continente, i leader europei non sono ancora riusciti a trovare un’intesa risolutiva sul tetto al prezzo del gas, che era già stato proposto una prima volta da Mario Draghi alcuni mesi fa.
Questa sembra al momento una delle poche soluzioni che permetterebbe di calmierare una situazione che si sta facendo insostenibile per le imprese e i consumatori europei, con i prezzi dell’energia che continuano ancora adesso ad aumentare.
Prezzo del gas, ecco perché la Commissione ha paura delle conseguenze economiche di questa intesa
Una delle paure espresse dalla commissione europea, è che bloccare il prezzo del gas finirebbe per scoraggiare fornitori come l’Arabia Saudita, che non vedrebbe più convenienza economica nel vendere gas a un prezzo che sfugge alle normali dinamiche di mercato. Intanto, l’Ue in questi giorni ha dettato quelle che saranno a tutti gli effetti le linee guida sul razionamento energetico che si dovranno attuare per affrontare l’inverno.
La situazione è molto critica, come ha dichiarato la stessa Ursula von Der Leyen, spiegando che siamo di fronte a “tempi duri”, e per questo queste misure per risparmiare sul gas saranno fondamentali da applicare. Una delle proposte presentate dalla Commissione Europea, si concentra sulla possibilità di ridurre di circa il 5 per cento il consumo di elettricità nelle ore più trafficate della giornata, una disposizione a cui dovranno sottostare tutti gli stati membri.
L’Ue ha intenzione di ridurre del 10 per cento il consumo annuale di gas nel vecchio continente
Vi è anche la richiesta di ridurre di almeno il 10 per cento il consumo complessivo europeo, così come quella di inserire un limite massimo ai ricavi dei produttori di rinnovabili, nucleare e carbone. Si riflette anche sull’introduzione di un prelievo di solidarietà alle grandi compagnie petrolifere, a patto che questi abbiano visto crescere il loro fatturato di almeno il 20 per cento negli ultimi tre anni. Manca però, come si accennava in precedenza, un vero accordo sul price cap.
Le dichiarazioni della Von der Leyen: “Russia fornitore inaffidabile, creeremo una task force”
Il motivo è facilmente comprensibile: questa misura diminuirebbe i ricavi di tante nazioni europee e delle grandi aziende produttrici che vi risiedono e operano. Su questo la Von der Leyen ha dichiarato: “L’Ue svilupperà con gli Stati membri una serie di misure che tengano conto della specifica natura dei nostri rapporti con i fornitori di gas, da fornitori inaffidabili come la Russia ad amici come la Norvegia. Ho concordato con il primo ministro norvegese di creare una task force per abbassare i prezzi del gas. Si procederà poi a una riforma strutturale. L’attuale struttura del mercato elettrico non rende più giustizia ai consumatori, che dovrebbero ricavare benefici dalle rinnovabili. Pertanto, dobbiamo disaccoppiare l’influenza dominante del gas e il prezzo dell’elettricità. Per questo faremo una riforma profonda e complessiva del mercato dell’elettricità”.