Nelle ultime settimane il prezzo del gas ha raggiunto un nuovo massimo storico. E per la prima volta anche gli Usa hanno paura per l’inverno.
La guerra in Ucraina ha riportato nel vecchio continente degli spettri che non si vedevano dalla guerra fredda.
La decisione di Putin di invadere il territorio ucraino, si è infatti fin da subito trasformata in uno scontro tra Mosca e l’Occidente. E la scelta dell’asse euro-atlantico di infliggere al Cremlino delle pesanti sanzioni commerciali per difendere l’Ucraina dall’aggressione militare, si è tramutata in una vera e propria guerra del gas che rischia adesso di trascinare l’intero occidente in una crisi economica senza precedenti.
Negli ultimi giorni si parla sempre più spesso di una Russia in grave difficoltà sul piano militare, ma parliamo comunque di una nazione che si trova con il coltello dalla parte del manico, a causa della dipendenza di tante nazioni europee, in primis la Germania, dalle sue forniture energetiche. Il nostro paese fino ad adesso comprava circa il 40 per cento del gas complessivo da Putin e nessuno sa ancora come si farà a rimpiazzarlo, mentre allargando lo sguardo al vecchio continente, in questo si può attestare come l’Europa comprava da Putin circa un terzo del gas naturale che utilizza.
Numeri che fanno ben capire che tipo di dipendenza sussisteva con Mosca.
E uno dei risultati più tragici di questo scontro tra superpotenze, riguarda proprio il prezzo del gas. Se due anni fa questo si attestava infatti a un prezzo inferiore ai 10 euro a Mwh, adesso il suo valore è cresciuto di oltre il 4000 per cento. Storica in tal senso fu la giornata del 7 Marzo del 2022, quando il prezzo del gas ha toccato l’incredibile cifra di 227,2 euro. Sembrava il punto più drammatico di questa crisi, ma purtroppo non è stato così.
La decisione di alcune settimane fa della Russia di interrompere le forniture verso l’Europa che arrivano dal North Stream, ha portato la situazione a un punto di non ritorno, e il prezzo del gas a quel punto è salito, per poi stabilizzarsi, intorno a 260 euro al litro. Non bisogna poi dimenticare che anche il prezzo del petrolio oscilla in modo sensibile, con Mosca che si ritrova ad avere una delle più grande riserve al mondo di greggio, con circa il 5 per cento dei barili mondiali disponibili.
E le oscillazioni sul prezzo del petrolio potrebbero ben presto coinvolgere anche gli Stati Uniti, che fino ad adesso sono riusciti, a differenza del vecchio continente, ad attutire i danni derivanti da questa guerra economica. negli ultimi tempi ad esempio, la segretaria al tesoro Usa Janet Yellen ha dichiarato che anche gli americani potrebbe vedere i prezzi sul gas aumentare d’inverno proprio a causa delle fluttuazione del greggio: “È un rischio, ed è un rischio il fatto che stiamo lavorando sul tetto massimo per cercare di affrontarlo”
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