Nel nostro Mar Mediterraneo si fa più intensa l’attività di 7 navi da guerra russe. Il Ministero della Difesa è in stato di allerta per monitorare la situazione.
Qual è il motivo per cui sette navi militari russe devono trovarsi nel Mar Mediterraneo in un contesto generale di allerta per la contrapposizione tra Putin e la Nato.
In un periodo “normale” la presenza di navi straniere nei nostri mari non preoccuperebbe. Ma il periodo che stiamo vivendo è tutt’altro che normale. Dallo scorso 24 febbraio 2022 – oppure dal 2020 se si vuole considerare anche la pandemia – sembra di vivere all’interno di un videogioco apocalittico tra guerre, siccità, alluvioni, corsa ai bunker e alla ricerca di alternative al gas e all’elettricità. Il mondo è cambiato in quello che sembra uno schiocco di dita ma, forse, i segnali sono iniziati molto tempo fa senza che i cittadini se ne accorgessero. E ora ci si ritrova a vivere una situazione inaspettata, una paura nuova per tante persone, quella di un conflitto latente che aspetta solo di essere innescato. La storia insegna che gravi guerre sono apparentemente iniziate per una banale “goccia che ha fatto traboccare il vaso”.
Ora vediamo navi militari russe adagiarsi nel nostro Mar Mediterraneo, il mare che circonda l’Italia e che, almeno finora, abbiamo visto come un amico.
Esercitazioni programmate e traffici commerciali non impensieriscono gli italiani abituati da anni a questo tipo di eventi. La preoccupazione sale, però, se tra Putin e la Nato c’è conflittualità e sette navi da guerra russe effettuano movimenti all’interno del Mediterraneo. Parliamo di incrociatori, cacciatorpedinieri missilistici e navi antisottomarini. Avranno a bordo anche armi nucleari? La domanda è legittima.
La presenza di questa flotta sembra essere un segnale di Putin per avvisare la Nato che lui non ha paura e che è pronto a superare ogni ostacolo che si porrà tra lui e i suoi obiettivi. Il Ministro della Difesa Guerini non sottovaluta il problema e considera la Russia nel Mediterraneo come una minaccia da controllare costantemente. Da qui l’appello all’Alleanza Atlantica di monitorare con maggior attenzione i movimenti delle navi nel Mare Nostrum al pari di altri territori.
Non solo Putin ha a disposizione armi nucleari, anche l’Alleanza Atlantica ha questo tipo di strumento di attacco. Accanto alle preoccupazioni di un possibile posizionamento delle navi da guerra nel Mediterraneo per colpire in caso di scoppio di un conflitto le nazioni che vi si affacciano occorre domandarsi se si potrebbe trattare di una difesa russa predisposta per reagire ad un possibile attacco del nemico.
Azioni difensive oppure di attacco? Rispondere a questa domanda è impossibile ma sicuramente i movimenti in atto non fanno ben sperare su una rapida risoluzione della guerra. Per ora, l’unica certezza è che nelle nostre acque si aggirano un incrociatore missilistico di classe slava Varyag, la nave antisommergibile di grandi dimensioni Admiral Tributs, due fregate missilistiche, un cacciatorpediniere missilistico guidato, una corvetta missilistica guidata, due sottomarini dotati di missili.
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