Alle 9,26 del 19 settembre, il sangue di San Gennaro si è sciolto, facendo sospirare di sollievo la folla. L’evento infatti è di buon auspicio, specie considerando cos’è accaduto quando il miracolo non è avvenuto.
Tre volte l’anno la folla si riunisce davanti al Duomo di Napoli, con la speranza di assistere al famoso miracolo del sangue di San Gennaro. Questo è contenuto in un’ampolla, custodita in una cassaforte della Cappella del Tesoro. Se il sangue si scioglie, l’auspicio è positivo, per Napoli e l’Italia, altrimenti no. Può sembrare folclore o scaramanzia ma in realtà, vedremo che le volte in cui il miracolo non è avvenuto, eventi spiacevoli sono accaduti.
Cos’è il miracolo di San Gennaro, tra scienza e fede
Abbiamo già accennato che il miracolo stia nello scioglimento del sangue attentamente custodito in un’ampolla, estratta dalla cassaforte solo tre volte l’anno:
- Il sabato che precede la prima domenica di maggio.
- Il 19 settembre, in cui si ricorda il martirio del Santo.
- Il 16 dicembre.
Durante queste tre occasioni, si attende che il sangue del santo passi dallo stato solido a quello liquido. Se ciò avviene, il popolo partenopeo può tirare un sospiro di sollievo. In caso contrario, si teme un evento negativo in agguato.
Il miracolo di San Gennaro fa ormai parte della cultura partenopea, unendo fede e folclore da anni. Non sono comunque mancati esperimenti e ricerche che tentassero di spiegare il fenomeno attraverso l’analisi del sangue stesso. Negli anni ’80, gli scienziati hanno analizzato le ossa del santo e il sangue dell’ampolla, confermando la presenza di emoglobina e di suoi prodotti di degradazione. Nel 1991 invece, il CICAP ha riprodotto in laboratorio quello che secondo loro era il materiale contenuto nell’ampolla. Sulla base dei risultati ottenuti, hanno avanzato la teoria della tissotropia, ossia il caso di gelatine particolari in grado di diventare liquide se agitate. Il sangue di San Gennaro sarebbe quindi in grado di sciogliersi perché scosso prima di essere mostrato alla folla.
Una volta pubblicato però, lo studio è stato smentito quando alla data della celebrazione, il sangue di San Gennaro si era sciolto ancor prima che l’ampolla venisse toccata, non era quindi stata scossa in alcun modo.
Queste sono le versioni della scienza, che per ora non sono state confermate o rigettate, mentre per quanto riguarda la Chiesa, quest’ultima non ha mai riconosciuto il potere della trasmutazione del sangue di San Gennaro. Vi è però da dire che svariati pontefici abbiano tentato di assistere al momento del miracolo, tra cui Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, senza però che il sangue si liquefacesse davanti a loro.
Quando il sangue non si è sciolto, le conseguenze
Ai più razionali, il fenomeno apparirà come qualcosa di non spiegabile al momento ma che un giorno forse lo sarà grazie alle evoluzioni scientifiche. Segnaliamo però alcuni fatti interessanti, che magari alcuni giudicheranno semplici coincidenze, riguardanti quattro date in cui il sangue non si è sciolto e gli eventi a seguire sono stati catastrofici.
Le prime date che riportiamo sono quelle del 1939 e nel 1940, anni purtroppo ben noti, nei quali ha avuto inizio il secondo conflitto mondiale a cui l’Italia ha poi partecipato. Proprio in quegli anni, il sangue non si era sciolto. Ancora, il miracolo non è avvenuto nel 1973, poco prima dello scoppio dell’epidemia di colera in Campania. Di nuovo, San Gennaro non ha prodotto il suo miracolo nel 1980, quando vi è stato il terremoto dell’Irpinia. Arriviamo poi ai giorni nostri, nel dicembre del 2020, quando di nuovo il sangue è rimasto solido e la pandemia di Covid-19 ha raggiunto uno dei suoi picchi.
Forse si tratta di semplici coincidenze, in ogni caso, il culto del sangue di San Gennaro rimane parte dell’identità partenopea, unendo fede, folclore, scaramanzia e anche un po’ di mistero e fascino.