Monete che possono valere una vera e propria fortuna, pezzi unici e considerati piccoli tesori dai collezionisti.
Oggi più che mai ci troviamo di fronte ad una seconda giovinezza, per cosi dire del contesto collezionistico mondiale. Troppe le innovazioni, le nuove concezioni, i nuovi mezzi a disposizione di chi si avvia a questa incredibile ed affascinante passione. Oggi, come mai prima di questo momento ci troviamo di fronte ad un universo letteralmente rivoluzionato.
L’andamento del mercato del collezionismo mondiale è dettato da una serie di dinamiche che non sempre possono considerarsi note per coloro che bene o male girano intorno, spesso da semplici appassionati a questo specifico universo. In linea di massima, tali elementi possono certo condizionare la vita stessa di un preciso esemplare, anzi, a tutti gli effetti la condizionano. Il risultato è la collocazione di quel “pezzo” all’interno dello stesso mercato.
Ad oggi le dinamiche stesse che vanno a riempire gli spazi di questo particolare contesto sono scandite dai tempi e della immagini del web. Immagini, descrizioni, valutazioni, il collezionista è oggi libero di conoscere ogni cosa, studiare ogni cosa in merito alla sua preziosa passione. Piattaforme dedicate al mondo del collezionismo attraverso le quali è possibile acquistare e vendere esemplari, oppure partecipare ad aste on line o in presenza.
Il web ha in qualche modo, oggi, rivoluzionato tutto l’ambiente. Il risultato è un impatto mediatico non indifferente rispetto alle dinamiche di cui sopra. Ogni aspetto, ogni elemento oggi è verificabile, visualizzabile. Data di conio, immagini rappresentate sui versi di una moneta, contesto sociale e storico, possibili errori di conio o difetti veri e propri. Tutto insomma è concreto, a tutto si può risalire. Qui, si alimenta la natura di un esemplare specifico e di conseguenza il suo potenziale valore.
Monete, quanti sono i gioielli della vecchia lira? L’esemplare che fa impazzire i collezionisti
Tra gli esemplari, al momento sempre più apprezzati dai collezionisti di tutto il mondo troviamo per ovvie ragioni quelli appartenenti alla vecchia lira. Le ragioni sono da ricercare nel percorso effettuato da questa particolare moneta. Il legame tra l’Italia e la lira nasce nel 1860, coniata per la prima volta a Firenze . La decisione arrivò da Vittorio Emanuele III dopo aver considerato la possibilità di istituire una moneta unica in tutto il regno. Quello specifico percorso si concluderà con l’avvento dell’euro nei primi anni del secolo duemila.
Nello specifico, l’esemplare che andremo a considerare in questa occasione è quello da 2 lire, coniato nel 1953 per la prima volta conosciuto sia come 2 lire ulivo che come ape. Ci troviamo in questo caso di fronte ai primi pezzi coniati dall’Italia repubblicana. Momenti di pura passione, ricerca di una stabilità di un avvenire diverso, rispetto alle tragedie vissute nei decenni precedenti. Un Italia che spera nel domani e mette in piedi le basi per il progresso.
Su uno dei due versi dell’esemplare in questione, un ramoscello d’ulivo, sull’altro un ape, ecco spiegato il doppio nome, per cosi dire. Nonostante le varie produzioni successive al 1953 possiamo considerare come esemplare più prezioso di tutti quello coniato nel 1958 in sole 125mila unità. In questo caso, considerando anche una ottimale conservazione della moneta stessa si potrà ambire ad una valutazione molto vicina ai 500 euro. In caso contrario, considerando invece altre annate, sempre in ottime condizioni di conservazione si può ambire al massimo a poche decine di euro.
Un universo a parte, si potrebbe definire quello dei collezionisti, il contesto in cui risiede la fantasia, l’ambizione, l’emozione, ed anche forse la speranza. Arricchire la propria collezione, farla crescere, fare in modo che aumenti il suo valore rincorrendo di conseguenza gli esemplari più preziosi. Un universo a parte, esperienze uniche, anche grazie ai tesori della vecchia lira, ricercati ancora oggi in ogni parte del mondo.