A volte anche l’INPS può commettere degli errori nei moduli della pensione. Alcuni pensionati della provincia di Padova si sono trovati a dover pagare per l’errore commesso dall’Istituto nazionale di previdenza sociale sulla certificazione unica.
Spesso i documenti da presentare per ricevere la pensione sono a volte complessi. Tanto che anche l’INPS può commettere errori.
Nella provincia di Padova alcuni pensionati si sono trovati a dover pagare sanzioni ed interessi per un errore commesso dall’Istituto nazionale di previdenza sociale su cui non avevano alcuna responsabilità. Ora saranno obbligati a pagare una piccola cifra per questo errore, ma c’è chi si oppone.
La Certificazione Unica per la pensione
La Certificazione Unica è un documento che attesta l’entità della pensione erogata dall’INPS a chi ne ha diritto. È un documento fondamentale come parte della dichiarazione dei redditi dei pensionati, e riguarda ogni persona che percepisce il proprio assegno pensionistico dall’INPS. A volte può capitare che questo documento sia errato, ed è sempre il caso di controllare che sia esatto.
Per scaricare la Certificazione Unica basta andare sul sito dell’INPS, accedervi con SPID, CIE o altre identità digitali, e scaricare il modulo dall’apposita sezione. Nel caso di duemila pensionati padovani che hanno seguito questo procedimento però, l’INPS sarebbe incappato in un errore che avrebbe modificato l’importo delle loro pensioni, anche se solo leggermente.
Il risultato di questo pasticcio è che i pensionati dovranno pagare ognuno all’Istituto nazionale di previdenza sociale, degli interessi cha vanno dai 10 ai 20 euro. Una cifra irrisoria, quasi simbolica, che però fa storcere il naso proprio perché in questo caso l’errore sarebbe totalmente da imputarsi all’INPS e non ai pensionati, che hanno la sola colpa di non aver controllato un documento che, se fatto seguendo la giusta procedura, dovrebbe essere corretto.
Errore dell’INPS, i pensionati dovranno pagare?
Che sia più una questione di principio che di soldi lo dice anche Massimo Lazzarin, direttore del Patronato Inac di Padova. La notizia dell’errore è arrivata a ridosso della data finale per la presentazione della dichiarazione dei redditi. Entro il 30 settembre infatti, tutti i pensionati dovranno presentare il modello 730, includendovi la Certificazione Unica fornitagli dall’INPS. Hanno quindi pochissimo tempo per correggere la propria dichiarazione dei redditi, in modo che l’importo della pensione non risulti errato.
Non è la prima volta che accade una cosa simile con la Certificazione Unica. Già a giugno di quest’anno l’INPS aveva informato gli aventi diritto a ricevere la pensione che potevano esserci errori nella CU, che avrebbero comportato penali e pagamenti di interessi non dovuti. Per evitare che questo accada è sempre opportuno controllare la Certificazione Unica, anche con l’aiuto di un professionista esperto.