Se un cattivo pagatore vive in affitto c’è il rischio di pignoramenti, e se l’affittuario non fa attenzione potrebbero essere portati via anche alcune sue proprietà.
I pignoramenti dei beni sono l’ultima difesa di un creditore contro chi non restituisce i prestiti.
Sono una misure estrema, che arriva solo alla fine di una trattativa non andata a buon fine, o se il debitore si rifiuta di trattare. In questi rari casi il creditore può rifarsi tramite i beni del debitore, ma se questo vive in affitto possono crearsi situazioni spiacevoli che coinvolgono il locatore del contratto di affitto.
La dicitura “Cattivo pagatore” rientra in una specifica definizione. Vi rientrano coloro che sono iscritti nel CRIF, un registro che elenca tutti coloro che hanno gravi situazioni di debiti insoluti. Questi debiti possono essere sia con lo stato che soprattutto con privati o ancora più spesso con le banche, che elargiscono mutui e prestiti.
Il problema principale di diventare cattivi pagatori è quello di essere maggiormente soggetti ai pignoramenti in caso di mancata restituzione di un prestito. Questo significa che in caso di debiti non pagati, si può più facilmente ricorrere al sequestro di beni da parte del creditore.
Di solito in queste situazioni si preferisce non ricorrere al pignoramento. L’opzione più ricercata da entrambe le parti del prestito è quella di aprire una trattativa, magari per dilazionare il pagamento del debito. In caso però che queste discussioni non vadano a buon fine, si ricorre appunto ai pignoramenti in modo che il creditore possa rifarsi sul debitore.
I pignoramenti di solito seguono un ordine preciso basato sulla facilità di liquidare i beni pignorati. Questo significa che verranno sequestrati prima gli oggetti che è molto facile vendere. Gioielli e materiali preziosi, contanti ovviamente, ma anche titoli di credito e mobili di pregio.
Esistono diversi oggetti che la legge non permette di pignorare, dalla fede nuziale a quelli fondamentali per vivere e lavorare, fino agli animali di compagnia. Ma cosa succede quando il cattivo pagatore vive in affitto in una casa ammobiliata dal locatore, quindi da colui che è proprietario della casa e riceve il canone di affitto?
In questo caso è possibile che l’autorità giudiziaria incaricata del pagamento sequestri i mobili del locatore, a meno che non sia possibile provare la loro appartenenza. Normalmente però i contratti di affitto prevedono una scrittura privata. Essa contiene l’elenco dei mobili e di tutte le proprietà che l’affittuario riceve al momento della sottoscrizione del contratto.
Basterà quindi mostrare questa scrittura all’autorità giudiziaria per evitare di vedere sequestrati i propri beni mobili presenti nella casa che si affitta.
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