Confermati gli aumenti sulle pensioni, da ottobre 2022 fino a gennaio 2023. Come funziona il conguaglio della pensione e a quanto ammonterà.
Consapevoli dell’inflazione che ci attende, il Governo ha confermato sia il bonus 150 una tantum, sia piccoli aumenti pensili sulle pensioni, a partire da ottobre. Il conguaglio andrà di pari passo con l’aumento dell’inflazione, per cui si ipotizza una crescita di circa l’8%. Vediamo come funziona.
Rivalutazione delle pensioni anticipata e conguaglio
La rivalutazione delle pensioni è stata anticipata a ottobre 2022 e vedrà un aumento dell’assegno del 2% per tutti i pensionati con un’entrata mensile lorda di massimo 2.692 euro. Gli interessati beneficeranno di piccoli aumenti, si parla di qualche decida di euro da calcolare sulla pensione di partenza, come abbiamo spiegato meglio qui con alcuni esempi. Per riportarne uno a titolo esplicativo: chi ha una pensione di 1.000, avrà un aumento lordo di 20 euro, in quanto questo è il 2% della cifra iniziale.
Oltre alla rivalutazione di ottobre, i pensionati riceveranno il conguaglio della rivalutazione della pensione del 2022, che fu dell’1,7%. In realtà il tasso effettivo da applicare è 1,9%. Anche qui, le somme aggiunte saranno abbastanza esigue, ma rappresenteranno comunque un contributo per far fronte all’aumento generalizzato dei prezzi.
Ricordiamo di nuovo, che rivalutazione e conguaglio riguardano solo i pensionati che rientrano nel limite massimo reddituale, fissato a 35.000 euro l’anno e 2.692 euro mensili lordi.
A dicembre, per tutti i pensionati arriverà la tredicesima, mentre a gennaio 2023 vi sarà una vera e propria maxi rivalutazione. La chiamiamo così perché le pensioni aumenteranno di nuovo, per equilibrare l’effetto dell’inflazione, per cui si ipotizza una crescita dell’8%.
Ulteriore bonus sarà quello di novembre, pagato una volta, a tutti coloro che nel 2021 non hanno superato i 20.000 euro reddituali. Il bonus sarà di 150 euro e avrà un funzionamento simile a quello di 200 applicato a luglio. Difatti, i 150 euro verranno pagati dall’INPS, inseriti direttamente nella pensione di novembre per i pensionati e sulla busta paga per i dipendenti. Tra i destinatari vi saranno anche i soggetti riceventi indennità di accompagnamento e pensione 104.
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