Bonus 150 euro, chi lo riceve per primo e perché

L’ultimo atto del governo Draghi dopo la sua caduta ufficiale è stato il decreto aiuti ter, che ha istituito il bonus da 150 euro. Questo sussidio è diretto ad una platea simile a quella che ha ricevuto quello da 200 euro.

Il bonus 150 euro è un sussidio diretto alle famiglie messe in difficoltà dal caro energia e dall’inflazione.

bonus 150 euro
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Il suo obiettivo è allentare la morsa dei rincari, ma rimane un provvedimento una tantum, che non si ripeterà. Ad ottenerlo saranno soltanto lavoratori e pensionati con un reddito inferiore ai 20.000 euro, oltre ai percettori del reddito di cittadinanza. A ricevere questo bonus per primi saranno pensionati e lavoratori dipendenti, ma c’è chi ancora sta aspettando quello da 200 euro.

Bonus 150 euro, chi lo riceve già a novembre

Come accaduto per il bonus 200 euro, quello da 150 euro sarà elargito con maggiore facilità a chi percepisce uno stipendio da dipendente o una pensione. Ammesso che il reddito annuo non superi i 20.000 euro, meno dei 35.000 che davano accesso al bonus precedente, pensionati e lavoratori dipendenti si vedranno accreditato il bonus in busta paga già da novembre.

Similmente dovrebbe accadere per chi percepisce il reddito di cittadinanza. I percettori del sussidio riceveranno il bonus direttamente sulla RdC Card, durante una delle due date di novembre in cui viene elargito il reddito, quindi il 15 o il 26 novembre. Non ci sono in questo caso problemi con il reddito annuo, dato che soddisfare i requisiti per il Reddito di cittadinanza comporta soddisfare in automatico anche quelli per il bonus 150 euro.

Più complesso l’ottenimento di questo bonus per coloro che lavorano con contratti co.co.co. dottorandi o assegnisti di ricerca delle università. In questo caso i lavoratori dovranno fare richiesta specifica del bonus presso il portale messo a disposizione dallo stato, ma comunque dovrebbero ottenerlo entro novembre come gli altri lavoratori dipendenti.

I lavoratori autonomi

Il vero problema a ricevere questo bonus lo avranno i lavoratori autonomi. Come spesso accade per questo tipo di iniziative, raggiungere le partite IVA o in generale coloro che non hanno uno stipendio fisso mensile è complesso per lo stato, che deve organizzarsi in maniera diversa. Le modalità e le tempistiche con cui il bonus 150 euro arriverà ai lavoratori autonomi non sono chiare. Sicuramente anche per loro varrà la soglia di reddito di 20.000 euro che vale per i lavoratori dipendenti.

Il problema è che, guardando ai precedenti bonus, è difficile capire quando il bonus 150 euro potrebbe essere erogato. Questo perché soltanto dal 26 settembre le partite IVA hanno accesso al portale per richiedere il vecchio bonus, quello da 200 euro. Un ritardo rispetto alle altre categorie di oltre due mesi.

Se questo stesso ritardo dovesse applicarsi al nuovo bonus, quello dal 150 euro, i lavoratori autonomi rischierebbero di vederlo accreditato sui propri conti corrente nel 2023. Il cambio di governo, che avverrà nelle prossime settimane dopo l’insediamento del parlamento eletto il 25 settembre, potrebbe complicare ulteriormente le cose. È difficile che il bonus venga cancellato, ma gli avvicendamenti nelle commissioni e nei ministeri potrebbe complicare l’attuazione del decreto aiuti ter.

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