Questo aiuto rientra in quelli che il governo ha deciso di erogare alle famiglie italiene per far fronte alla difficile situaizone economica.
Con il decreto Aiuti ter l’ormai ex governo Draghi ha introdotto un nuovo bonus per le famiglie italiane. Si tratta dell’indennità una tantum da 150 euro.
L’obbiettivo, ovviamente, è sempre quello di contrastare gli aumenti dei prezzi e i costi delle materie prime che negli ultimi mesi sono schizzati alle stelle. Il bonus da novembre interesserà quasi 22 milioni di italiani. Si tratta di una fetta molto importante, che coinvlge diverse categorie: i lavoratori dipendenti, i co.co.co., i pensionati, colf e badanti.
Come detto, tra le categorie che hanno diritto al bonus di 150 euro ci sono anche i pensionati. Categoria, che è stata particolarmente colpita dagli aumenti dei prezzi dell’ultimo periodo. Chi è titolare di una pensione non dovrà presentare alcuna domanda, i soldi verranno erogati in automatico con la pensione di novembre 2022. Nella platea dei destinatari rientranno tutte le categoria pensionistiche. Quindi, ne avranno diritto le persone che percepiscono una pensione di vecchiaia, una di invalidità, una di reversibilità e i percettori dell’assegno sociale.
Quindi, tutte le categorie di pensionati italiani potranno avere il bonus dei 150 euro. L’unico vincolo che dovranno rispettare è quello del reddito. Infatti, come specificato dall’Inps, il reddito irpef per il 2021 non dovrà essere superiore a 20 mila euro. Si terrà in considerazione solo il reddito irpef, con esclusione della casa in abitazione. Dunque, saranno esclusi dai beneficiari di questo sussidio quei pensionati che alla data del primo ottobre 2022 non risultano residenti in Italia, oppure che abbiano avuto nel 2021 un reddito irpef superiore a 20 mila euro.
Il bonus di 150 euro spetterà per una sola volta. Questo vale per i pensionati, ma anche per gli autonomi e i lavoratori dipendenti. Sarà direttamente l’inps ad erogare la somma stabilità in automatico. Per questo motivo, i dipendenti privati dovranno presentare un’autodichiarazione al datore di lavoro, in cui confermano il reddito percepito e di non essere titolari di alcuna pensione. Questa certificazione è richiesta anche per i lavoratori autonomi. Mentre per i dipendenti pubblici sarà stesso l’Inps a fare le verifiche del caso.
Vediamo, infine, cosa succede quando si percepiscono due pensioni differenti. Ad esempio, può succedere che una persona percepisca la pensione di reversibilità e quella di invalidità. In questo caso, sarà stesso l’ente di previdenza a stabilire su quale pensione dovrà essere accreditato il bonus. Stesso l’inps ha chiarito che il bonus di 150 euro non è rilevante ai fini fiscali. Inoltre, questo non può essere ceduto, non è pignorabile e tantomeno sequestrabile.
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