Alcuni percettori del bonus 200 euro potrebbero ritrovarsi nella condizione di doverlo restituire. In quali circostanze può avvenire
A dare le specifiche del caso ci ha pensato l’Inps che al contempo ha anche attivato il meccanismo di recupero visto che si tratta di “un’indennità una tantum non dovuta”.
Tra le misure adottate dal Governo per far fronte alla situazione della crisi energetica, spicca senz’altro il bonus 200 euro. Si tratta di una somma riconosciuta una tantum ad una determinata platea di soggetti.
Non ci sono però solo belle notizie. Chi lo ha ricevuto infatti potrebbe ritrovarsi a doverlo restituire. Infatti l’Inps in una circolare lo ha catalogato come “indennità una tantum non dovuta”. Vediamo in quali casi può scattare la restituzione.
Bonus 200 euro: ecco a chi spetta e chi dovrà restituirlo
Per capirlo, è importante sapere anche in quali frangenti è prevista l’erogazione in base all’articolo 32 del decreto aiuti (decreto-legge numero 50/2022):
- residenti in Italia,
- titolati di uno o più trattamenti pensionistici: pensione o assegno sociale, pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti,
- lavori domestici,
- lavori dipendenti e autonomi,
- lavoratori stagionali,
- percettori di indennità di disoccupazione agricola,
- lavoratori autonomi, privi di partita Iva, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.
In ogni caso gli interessati devono avere un reddito personale al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali non superiore a 35.000 euro per l’anno 2021. Ai lavoratori dipendenti è stato riconosciuto tramite i datori di lavoro nella retribuzione erogata nel mese di luglio 2022. Il tutto è avvenuto in via automatica per chi dopo aver presentato la richiesta rientrava tra le categorie sopracitate.
In seguito però sono scattati dei controlli da parte dell’Inps finalizzati a verificare l’esistenza dei requisiti necessari all’erogazione del bonus 200 euro. Così come previsto dal comma 5 dell’articolo 32 del decreto aiuti “in caso di somme corrisposte in eccedenza, si provvede alla notifica dell’indebito entro l’anno successivo a quello di acquisizione delle informazioni reddituali”.
Se però il contribuente ritiene che il motivo della mancata erogazione dipenda da dati da aggiornare o integrare può presentare la domanda di ricostituzione indicando quali situazioni sono mutate, in modo tale da poter ottenere l’indennità alla prima occasione utile.
Per poter verificare queste situazioni non bisogna fare altro che collegarsi alla funzione “Verifiche Bonus Decreto Aiuti 2022” nella sezione personale My Inps sul sito ufficiale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.