Nel caso in cui l’attesa sia troppo lunga, è possibile uscire dal ristorante senza pagare? Ebbene, la risposta non è scontata.
Prima o poi capita a tutti di andare al ristorante e ritrovarsi a dover fare i conti con una lunga attesa. Sono in molti quindi a chiedersi se in un caso di questo tipo sia possibile o meno uscire senza pagare. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Il ristorante rappresenta da sempre un luogo di incontro particolarmente apprezzato da tutti quanti. Proprio qui, d’altronde, abbiamo la possibilità di mangiare ciò che desideriamo, sapendo che in cucina c’è qualcuno che prepara delle vere e proprie prelibatezze in grado di deliziare il nostro palato.
Ovviamente, come ben sappiamo, la cucina ha le sue tempistiche e per questo motivo, una volta fatto un ordine bisogna aspettare. Ma cosa succede nel caso in cui l’attesa sia più lunga del previsto? È possibile uscire dal ristorante senza pagare? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Abbiamo già avuto modo di vedere assieme come, a breve, potremmo assistere all’addio dello Spritz. Proprio soffermandosi su bevande e alimenti da mangiare fuori casa, oggi porremo la nostra attenzione sul ristorante. In particolare, come già detto, sono in molti a chiedersi se, nel caso in cui ci si ritrovi a dover fare i conti con una lunga attesa, sia possibile o meno uscire senza pagare.
Ebbene, la risposta non è scontata. A fornire delucidazioni in merito ci pensa la Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, così come si evince da un articolo pubblicato su Il Fatto Alimentare. A tal proposito si legge che è possibile uscire dal locale senza pagare solamente nel caso in cui il ristoratore venga effettivamente meno agli accordi e agli impegni presi, anche verbalmente, con il cliente.
Entrando nei dettagli, è bene ricordare, il contratto di ristorazione si presenta come un contratto atipico che si perfeziona nel momento in cui il cliente, dopo aver letto il menù, decide di fare un ordine. Da quel momento in poi, secondo la giurisprudenza, un cliente può liberarsi dal contratto in questione, solamente nel caso in cui si registri un ritardo tale da rendere inutile la relativa consumazione.
Questo, viene sottolineato, fermo restando “che sia decorso un congruo spazio di tempo dalla conclusione del contratto, per il quale possa ritenersi in concreto superato ogni limite di normale tolleranza“.
Ovviamente, come è facile immaginare, non è possibile definire un lasso temporale a priori. Bisogna, bensì, valutare diversi aspetti. Tra questi ad esempio si annoverano i tempi di preparazione delle pietanze. Ma non solo, anche altre condizioni specifiche, come ad esempio se il locale risulti molto o poco affollato.
Soltanto nel caso in cui si tratti di un ritardo che va oltre l’ordinaria tolleranza, quindi, un cliente può rifiutarsi di pagare. Diverso, invece, è discorso se, al momento dell’ordinazione, il cliente abbia espressamente fatto sapere di aver bisogno di ricevere la pietanza entro un certo lasso di tempo.
In quest’ultimo caso, infatti, se il ristoratore accetta ma non riesce a venire incontro alla richiesta del cliente, ecco che quest’ultimo può allontanrsi dal ristorante senza dover corrispondere alcun compenso.
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