Nel lontano 2018 arrivava il via libera definitivo del Senato al Dl dignità: entravano in vigore nuove regole contro il gioco d’azzardo.
Oggi come ieri 1 italiano su 3 è invischiato nei giochi on line, nei giochi d’azzardo o nelle Lotterie.
Era di certo un passo importante per un Paese dove ogni anno 19 milioni di persone tra i 15 e i 74 anni hanno giocato almeno una volta tra video poker, gratta e vinci, poker online e scommesse secondo lo studio Ifc-Cnr.
E ci sono oltre 1,3 milioni di scommettitori patologici stimati dal Dipartimento di Anti -Politiche sulla droga.
Una situazione complessa, quella del rischio legato al gioco d’azzardo.
Una situazione di cui si fanno carico di centinaia di cooperative sociali e di assistenza insieme alle strutture anti-dipendenza del Servizio Sanitario Nazionale.
Inoltre ci sono diverse amministrazioni comunali e provinciali che da nord a sud hanno già adottato misure per limitare l’esposizione del videopoker al pubblico.
E se l’ultima frontiera del gioco d’azzardo è il poker online e le scommesse, il sistema più diffuso è ancora il gratta e vinci, scelto dal 74% dei giocatori, per seguire la lotteria, il superenalotto e le scommesse sportive.
E se in pratica tutti accarezzano l’idea di vincere qualcosa o addirittura di diventare ricchi, poco più di 1 giocatore su 10 dichiara di avere il budget in eccedenza rispetto ai soldi spesi.
«Ma la ludopatia – rileva Uecoop – è un fenomeno che colpisce non solo la vita del singolo giocatore, ma anche di chi gli è vicino, parenti, amici e colleghi.
Il tutto provoca pesanti ripercussioni sia sul lavoro che sulla famiglia, con oltre 200mila persone. l’anno scorso hanno dovuto ricorrere a prestiti o hanno danneggiato economicamente se stessi o altre persone”.
All’epoca fu apprezzata molto quella norma: si creava un forte disincentivo al gioco, in particolare per i soggetti più sensibili come i giovani, i disoccupati e gli anziani e si rafforzava il contrasto alla dipendenza patologica dal gioco.
Se lo Stato, mettendo il gioco d’azzardo a disposizione dei cittadini con regole trasparenti ha “la coscienza pulita”, al contrario qualcuno agisce da vero criminale.
Sappiamo tutti come funzionano questi tagliandi colorati. Dobbiamo grattare la superficie e sperare di trovare le combinazioni vincenti. Per pagarle, il venditore deve scannerizzarle su di un lettore, che legge appunto un codice.
Ebbene, qualche disonesto rivenditore – sapendo dove sono i codici che contrassegnano il tagliando come vincente – si tiene per sé quelli “buoni”. E vende ai clienti i Gratta e Vinci perdenti.