In Italia il Comitato per Vallesina ha denunciato in una zona del paese un grave pericolo di inquinamento da ammoniaca. Ecco quali accuse sono state mosse nei confronti di un allevamento.
Negli ultimi anni, in particolar modo nel vecchio continente, sono sorti diversi movimenti politici di stampo animalista, fondati in primo luogo per combattere contro la pratica degli allevamenti intensivi.
Si tratta infatti di una vera e propria piaga che per fortuna crescendo negli anni inizia a stare a cuore sempre più persone, con le nuove generazioni che crescono molto più informate sul tema rispetto al passato.
Inquinamento, pericolo ammoniaca: l’accusa lanciata sul facebook dal Comitato per la Vallesina
Anche perché una parte importante sull’inquinamento che produciamo nel mondo, arriva proprio dagli allevamenti intensivi. E di recente, il Comitato per la Vallesina, che attraverso alcuni posto pubblicato dal loro profilo ufficiale Facebook, hanno lanciato un allarme che va preso molto sul serio. Nei posti in questione infatti, veniva denunciato quanto sta accadendo negli allevamenti intensivi Fileni che si trovano nella regione delle Marche, in un territorio molto vicino alla provincia di Ancona.
Una storia iniziata alcuni mesi, quando erano arrivate diverse segnalazioni al Comune di Jesi riguardo alcuni cattivi odori che fuoriuscivano dagli allevamenti. Una situazione che aveva portato l’Arpam di Macerata a decidere di installare una centralina nelle zone segnalate, allo scopo di verificarne i livelli di inquinamento.
Cosa hanno scoperto le rilevazioni portate avanti grazie alla centralina installata vicino agli allevamenti
E nella seconda metà di agosto sono arrivati dei risultati allarmanti dalle rilevazioni: è stato infatti riscontrato una concentrazione di ammoniaca dieci volte superiore ai normali livelli che si rivelano di solito nell’ambiente. A questo punto, diventava diventava automatico per le autorità del luogo, iniziare ad indagare per capire cosa stava succedendo all’interno di quella filiera. Questo invece non è accaduto, e nasce da qui la scelta del Comitato per la Valtesina di denunciare quanto stava accadendo.
Una battaglia che è riuscita ad arrivare fino ai tavoli della Commissione Europea, grazie all’intervento di l’eurodeputata Eleonora Evi
E alla fine, nonostante il disinteresse del territorio e del comune, di cui il Comitato si è lamentato a ragione più volte, alla fine questa battaglia è riuscita, quasi in modo sorprendente, ad arrivare sui tavoli della Commissione Europea, grazie alla dedizione dell’eurodeputata Eleonora Evi. La donna in merito ha dichiarato che “l’allevamento intensivo è una pratica da abolire. È una delle principali cause di inquinamento ed emissione di gas serra che prosegue senza sosta. (…) È assolutamente allarmante quanto accaduto presso lo stabilimento di Ripa Bianca (Jesi), dove una centralina dell’ARPA Lazio, che ne sostituiva una ‘malfunzionante’ dell’ARPAM, ha rivelato valori di ammoniaca molto più alti rispetto a quanto registrato precedentemente. Ancora più allucinante la cancellazione dei dati che avevano registrato valori molto critici, come correttamente denunciato dal Comitato per la Vallesina. L’ammoniaca contribuisce alla formazione del pericoloso particolato PM2,5, dannoso per la salute umana”.
Pericolo di inquinamento con ammoniaca, la replica dell’allevamento di Fileni alle accuse mosse dal Comitato
L’allevamento Fileni ha naturalmente replicato prontamente alle accuse mosse dal Comitato: “Entrando nel merito delle tendenziose e scorrette affermazioni del comitato, in merito alle rilevazioni effettuate dall’ARPAM presso l’allevamento avicolo di Ripa Bianca di Jesi, dove si asserisce che i valori di ammoniaca riscontrati non sono nella normalità, si precisa che non esiste un limite, né nazionale né fissato a livello europeo, per i livelli di ammoniaca nell’aria. Esiste un’unica indicazione guida della Organizzazione Mondiale della Sanità che propone, ma non obbliga, il rispetto di un valore medio giornaliero (ossia la media delle 24 ore giornaliere) per l’Ammoniaca pari a 270 µg/m3, il quale risulta ampiamente rispettato presso gli allevamenti di Monteroberto e Ripa Bianca”