Inflazione significa aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, inflazione, quella da record come la stanno vivendo gli italiani, equivale a un cambiamento radicale del costo della vita che può avere conseguenze drammatiche.
Quando l’inflazione, come quella che stiamo attraversando, attanaglia un Paese come l’Italia dove i suoi cittadini già subiscono il massiccio peso di una delle pressioni fiscali più pesanti d’Europa, allora il quadro che si delinea è davvero a tinte fosche.
Già la Pandemia, con il forzato lockdown, aveva messo letteralmente in ginocchio famiglie e imprese.
Come se non bastasse sono arrivati, nell’ordine, non solo l’inflazione da record, ma anche i rincari energetici che hanno messo definitivamente kappaò le nostre già scarse energie.
E sul più bello, quando il Governo e la politica dovevano compattarsi e trovare coesione per continuare sulla strada delle riforme a malapena intrapresa, il premier Draghi ha dovuto rassegnare addirittura le dimissioni.
L’Istituto nazionale di statistica italiano, l’Istat, ha stimato che l’inflazione per giugno 2022 ha raggiunto l’8 per cento, rispetto al 6,8 per cento di maggio. Il paese non vedeva un tale aumento dei prezzi dal gennaio 1986.
Un grosso problema con l’aumento dei prezzi è che i salari perdono il loro valore.
Di conseguenza, gli italiani ora possono acquistare meno cose con lo stesso stipendio di un anno fa.
I sindacati dei lavoratori stanno cercando di adeguare i contratti collettivi per il riadattamento salariale, mentre le aziende temono che il semplice aumento dei salari possa prolungare la crisi.
L’innalzamento dei pagamenti era stato già annunciato nello scorso maggio insieme ad altre misure governative per compensare l’impennata del costo della vita, come l’estensione degli sconti sulla bolletta energetica e il rinnovo della scadenza per richiedere il popolare “super bonus 110” dell’Italia.
Anche gli importi delle pensioni si spera, ma di fatto non è ancora avvenuto, dovranno essere rivalutati e adeguati all’inflazione.
L’istituto di statistica italiano afferma che “diversi tipi di prodotti” hanno avuto aumenti di prezzo nel Paese. L’aumento principale (48,7 per cento su base annua) può essere visto nei “beni energetici”, come carburante e gas.
Anche il cibo in Italia sta diventando più costoso, sia quello non trasformato (aumento del 9,6%) come frutta e verdura, sia quello trasformato (+8,2%).
Anche i servizi ricreativi, culturali e di cura della persona sono più costosi, con un aumento del 5% rispetto a giugno 2021.
L’istituto afferma che gli aumenti più elevati si registrano nelle forniture di alloggi, acqua, elettricità e carburante. O beni essenziali e condizioni di vita per le famiglie italiane.