Storie di ordinaria amministrazione, si potrebbe dire. Il quotidiano è purtroppo anche questo, oggi come mai.
Di questa particolare fase storica ricorderemo, forse, tra una decina d’anni, la drammatica crisi, il momento in cui ogni cittadino ha seriamente pensato di non farcela. Di questo momento inoltre ricorderemo la provvisorietà di un contesto apparso come mai in questo momento più che rischioso. Il web, i dubbi, le dinamiche ambigue e quel pericolo sempre costante, sempre dietro l’angolo.
Può apparire quanto mai assurdo in certi casi, considerare da ciò che è virtuale, non tangibile, un rischio addirittura superiore a quello ipoteticamente derivante dalla realtà fisica. Oggi, la verità è questa, il web fa in alcuni casi molta più paura di quello che c’è all’esterno di esso. Messaggi dai contenuti ambigui possono sempre riuscire a fare breccia in quelle che sono le considerazioni, le posizioni dei cittadini. Il rischio è più che mai forte.
Il rischio, quello feroce, quello sistematico che scatta ad ogni accesso, ad ogni contatto con la rete è di quelli per l’appunto, cosi come anticipato ambigui. Non sai bene con cosa hai a che fare ma sai che c’è qualcosa che non va cosi come dovrebbe. Ci ritroviamo insomma potenzialmente esposti, noi cittadini, ad un continuo tiro al bersaglio da parte di malintenzionati senza scrupoli. Un tiro al bersaglio, ipotetico, immaginario, figurato. Al centro il cittadino che raccoglie ogni minaccia.
Gli ultimi mesi, fino a questo punto, sono stati probabilmente i più duri in assoluto. Una condizione spesso indecifrabile che ha esposto i cittadini, gli utenti del web insomma, alle insidie di dinamiche che nemmeno si è capaci di comprendere del tutto. In questa fase, insomma, il rischio è più che mai aumentato. La prova arriva dai fatti di cronaca, da quello che il quotidiano stesso ci racconta.
WhatsApp chiede di salvare la chat, sicuri? Il messaggio da ignorare del tutto
L’impostazione di quella che è la classica truffa del web al di la dei contenuti che possono assumere toni di ogni genere resta bene male la solita trama. Un contenuto, per l’appunto, dai toni accattivanti, la ripromessa di un vantaggio, un premio, qualcosa che insomma possa significare il raggiungimento di un fine inatteso per l’utente e poi l’immancabile link. Da quel punto inizia ogni cosa. Il link stesso è lo strumento che rende possibile ogni cosa.
Oggi il rischio si chiama WhatsApp. La truffa del momento, il raggiro che tiene con il fiato sospeso milion di utenti assume le sembianze di un semplice aggiornamento, una dinamica condotta per portare un miglioramento della situazione. Un miglioramento del quale approfittare. Oggi insomma, siamo più che mai certi che il pericolo è maggiormente riscontrabile li dove ogni cosa sembra contribuire ad un impeccabile equilibrio. La realtà è tutt’altra.
Il discorso riguarda il rischio di perdere le proprie conversazioni sulla nota app di messaggistica istantanea e non solo. Chiaramente tutti sono interessati a preservare tali informazioni e di conseguenza di fronte ad un contenuto che minaccia la perdita di tali “documenti”, non si bada molto ai rischi. In quel momento la truffa avviene. Un link, immancabile, cosi come anticipato, fa tutto il resto. L’inserimento dei dati personali, utili ai truffatori per compiere altri raggiri, magari la richiesta di credenziali bancarie, per mettere le mani sui vostri risparmi.
Il gioco è bene o male sempre lo stesso, cambia il soggetto, in un certo senso, ma il fine è chiaramente quello di approfittare al massimo di ogni situazione possibile ed immaginabile. I cittadini a milioni sono colpiti dalla cosa ed oggi più che mai sono spesso poco consapevoli dei reali rischi che si possono correre in certi ambiti. La sicurezza al primo posto insomma, oggi che il rischio, sul web, appartiene ormai al quotidiano.