Gli organizzatori del movimento di protesta chiedono a gran voce un intervento legislativo che vada a tutelare i consumatori.
Si chiama io non pago il movimento di protesta nato contro i rincari che negli ultimi mesi si sono avuti sul costo delle bollette.
Partito da un semplice hashtag di protesta su Twitter ora sta spopolando anche su Telegram. L’idea nasce dall’esperienza di dont’ pay, che ha spopolato in Gran Bretagna. L’intendo è quello di unirsi in un unico gruppo di protesta nazionale contro il caro vita.
L’obbiettivo degli organizzatori del movimento di protesta
Stando a quanto dichiarato dai promotori di questo gruppo di protesta, l’intendo è quello di raggiungere un milione di adesioni entro il 30 novembre 2022.
Data in cui se il governo, qualunque esso sia, non avrà messo in atto delle reali riforme a tutela dei consumatori, inizieranno una protesta con il non pagamento delle bollette. In questi giorni, il dissenso ha preso piede in molte città italiane, da nord a sud. Ad esempio a Bologna è stato fatto un falò per bruciare le bollette, con mobilitazioni anche a Napoli, Torino, Taranto e Cagliari.
La città capofila della protesta è Napoli
In questi mesi, sono molti i gruppi di protesta che sono nati su Telegram. Quelli più numerosi sono a Genova e Napoli. Come simbolo è stato scelto quello di una bolletta che sta per essere gettata tra le fiamme. Città capofila di questa protesta è Napoli, con numerosi appuntamenti che si sono susseguiti nel corso dei giorni. L’assemblea più importante si svolgerà il prossimo 5 novembre 2022. Data in cui in città ci sarà anche un corteo. Gli organizzatori, hanno voluto precisare che i roghi delle bollette sono soltanto simbolici. Nel frattempo, si spera che il governo possa intervenire con misure concrete entro il 30 novembre. Data ultima concessa al governo, prima di aprire una nuova fase di lotta.
Le dichiarazioni di uno dei fondatori del movimento
All’adnkrons è intervenuto uno dei fondatori di questo gruppo di protesta. In questa occasione ha voluto spiegare come il movimento nasce da una campagna internazionale fondata in Inghilterra. Questo successivamente si è diffuso in tutta Europa. L’obbiettivo è quello di raggiungere un milione di firme entro il 30 novembre e dichiarare uno sciopero sul pagamento delle utenze domestiche. D’altronde la situazione per le famiglie italiane oggi è davvero molto difficile. Alle prese con tutti questi numerosi rincari. La situazione potrebbe anche peggiorare in vista dell’inverno. Dove, se non ci sarà un corposo intervento legislativo, ci ritroveremo a pagare delle bollette ancora più onerose. Dunque, uno dei primi impegni del nuovo governo dovrà essere quello di varare un reale piano bollette.