In molti guardano con apprensione alle previsioni meteo per il prossimo inverno. Tra siccità e crisi energetica, le prime tendenze sono rassicuranti.
Il centro meteo europeo ECMWF ha elaborato i primi segnali per dare una tendenza del trimestre novembre, dicembre, gennaio.
I dati sono fino ad ora confortanti. Sull’Europa dovrebbe piovere o nevicare più della media, ma le temperature rimarranno in linea con quelle del periodo se non addirittura più alte. Una tendenza confortante per i due principali problemi di questo inverno, la siccità e la crisi energetica che ha fatto aumentare i prezzi del gas e dell’elettricità.
Meteo, inverno caldo e piovoso
Le previsioni meteo sono tutt’altro che una scienza esatta. Il clima è un sistema caotico di cui non conosciamo se non una frazione delle variabili che influenzano perturbazioni ed altri eventi climatici. Prevederlo con esattezza è impossibile e su lunghi periodi diventa azzardato. Le tendenze però sono qualcosa di diverso.
Si concentrano più sul generale, andando a fare previsioni su larga scala. Non diranno se pioverà o no in una specifica città, ma possono provare a capire se pioverà più o meno del solito. ECMWF, uno degli indici europei più affidabili per le tendenze meteo ha pubblicato le tendenze per il trimestre novembre, dicembre e gennaio.
In Europa si preannuncia un inverno un po’ più caldo del solito. Specialmente tra la Scandinavia settentrionale e la Russia, la cosiddetta culla del freddo dalla quale provengono le perturbazioni che portano le ondate di gelo, dovrebbe verificarsi un aumento anche di un grado. Questo dovrebbe lasciar spazio alle più calde e piovose perturbazioni atlantiche, che porteranno acqua in pianura e neve in montagna.
Queste tendenze sono consolatorie per due dei principali problemi climatici che l’Italia ha affrontato negli ultimi mesi, il caro energia e la siccità. Un inverno caldo potrebbe portare famiglie e imprese a risparmiare sul riscaldamento, aiutando anche lo stato con le sue scorte di gas. Le piogge e soprattutto le nevicate aiuteranno invece a contrastare la siccità dello scorso anno, che ha portato gravi danni all’agricoltura.
La paura della primavera fredda
Un inverno clemente non è però sinonimo di scampato pericolo, soprattutto per quanto riguarda il gas. L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha infatti segnalato che, in caso di primavera fredda, l’Europa potrebbe avere problemi con le scorte di metano. I siti di stoccaggio sotterranei infatti diventano meno efficienti man mano che si svuotano.
Questo significa che se l’inverno dovesse dare un colpo di coda ad inizio marzo, e gli stati fossero costretti a spremere un’ultima volta le proprie scorte di gas per rispondere alla domanda, potrebbero verificarsi dei disagi. In ogni caso, specialmente dato l’inverno caldo, non dovrebbero esserci problemi per il riscaldamento delle abitazioni, che è l’ultimo ad essere intaccato in caso di crisi.
Diverso il discorso per le aziende e soprattutto per le centrali elettriche. Una carenza di combustibile potrebbe infatti comportare il rallentamento della produzione di elettricità, con conseguenti black out in alcune aree del paese più esposte. Ma questo rimane uno scenario molto improbabile, specialmente in caso di temperature invernali sopra la media.