La riduzione dell’orario di riscaldamento è necessaria vista la difficoltà di reperire le risorse in termine di gas e energia elettrica.
Il Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato il decreto che prevede nuove norme per la gestione degli impianti termici.
In particolare, saranno imposti dei limiti temporali che permetteranno di gestire i consumi nel periodo invernale. Vediamo, come verranno applicate le nuove regole. Lo ha spiegato, Daria Ferrari, consulente di cittadinanza attiva dalle pagine de Il Secolo XIX.
In sostanza, con il decreto firmato dal Ministro Cingolani, si prevede una riduzione di 15 giorni del periodo di accensione dei riscaldamenti. Questo vale sia per quelli autonomi che per quelli condominiali. Mentre, sono state escluse dal provvedimento le scuole, gli ospedali e le piscine. Inoltre, sarà ridotta anche l’utilizzo quotidiano e verrà abbassata la temperatura massima di un grado. Gli enti che dovranno controllare l’applicazione della nuova norma sono i Comuni e gli enti abilitati a farlo.
Sono previste delle multe e delle sanzioni per chi non rispetterà il nuovo provvedimento. Per i trasgressori, ci sarà una sanzione amministrativa che va da un minimo di 500 euro fino ad un massimo di 3.000 euro. Sarà, invece, l’amministratore di condominio a dover controllare che la norma venga applicata per il riscaldamento da lui gestito. Enea, l’ente per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile, provvederà ad inviare un vademecum con tutte le indicazioni. Inoltre, anche chi possiede un riscaldamento autonomo potrebbe subire dei controlli in casa.
Come detto, l’orario di accensione degli impianti di riscaldamento saranno ridotti in tutta Italia. Per farlo, si è deciso di suddividere il territorio in base alle aree geografiche. Queste vanno dalla A alla F. La necessità è nata per differenziare il territorio in base alla temperatura percepita, dividendolo tra le aree più fredde e quelle più calde. Come è noto, è importante stare attenti all’utilizzo dei riscaldamenti, vista la penuria di gas e di energia elettrica. In attesa, che possa esserci un intervento legislativo per regolare la gestione di queste risorse. Oppure che finalmente giunga al termine il conflitto tra Russia e Ucraina.
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