La serotonina è un neurotrasmettitore molto importante per diverse funzioni vitali, anche se è conosciuta soprattutto per il suo legame con l’umore.
Garantirebbe infatti uno stato mentale migliore, ma il suo funzionamento è complesso e regola diversi fattori all’interno del nostro corpo.
Aumentare la produzione di serotonina non è semplice e non è qualcosa legato ad un solo fattore, come ad esempio l’alimentazione o la riduzione dello stresso. Il massimo che possiamo fare è mettere il nostro corpo e la nostra mente nelle condizioni di crearne il giusto quantitativo per aiutarci a funzionare meglio.
Neurotrasmettitori e serotonina, cosa sono?
Il nostro cervello funziona tramite minuscoli impulsi elettrici che si trasmettono tramite cellule specifiche, i neuroni. La velocità a cui questi impulsi vengono trasmessi determina molto spesso il nostro umore, le nostre reazioni e il funzionamento di diversi sistemi nel nostro corpo.
Per regolare la velocità di questi impulsi esistono i neurotrasmettitori. Queste sostanze, sintetizzate dal nostro corpo a partire da alcuni amminoacidi, sono prodotte come reazione alle nostre esperienze. L’evoluzione ha infatti fatto adattare il nostro cervello al mondo esterno, facendogli produrre la sostanza giusta per varie situazioni. In un grande pericolo ad esempio, produciamo adrenalina, che aumenta riflessi e diminuisce il senso di fatica.
La serotonina fa parte di questi neurotrasmettitori. Nella vulgata è legata al buon umore, ma questa è una falsa dicotomia. La serotonina garantisce infatti un funzionamento corretto di molte funzioni basilari del nostro cervello, dall’umore alla fame.
Se viene meno la sua produzione, per diverse ragioni, si può andare incontro a diversi problemi come disturbi dell’alimentazione o depressione. La sua produzione parte da un amminoacido, il triptofano, che tramite un complesso sistema di sintesi dettato dal sistema serotoninergico, si trasforma in serotonina.
L’alimentazione non è la soluzione
È semplice trovare su internet chi consiglia di mangiare questo o quell’alimento per aumentare la produzione di serotonina. Seguendo quanto appreso nei precedenti paragrafi, si potrebbe dedurre che basti aumentare la quantità di triptofano nella propria alimentazione per assicurarsi di produrre il giusto quantitativo di serotonina, ma non è così.
Questa è una falsa equivalenza, dimostrata da una delle tendenze alimentari più diffuse, l’abuso di carboidrati. È dimostrato che la mancanza di serotonina spinga spesso all’ingestione di pasta, pane o dolci per sentirsi meglio. È un comportamento che può portare a problemi fisici derivanti dall’aumento di peso corporeo e dall’eccessiva ingestione di zuccheri.
Stando alla logica, si potrebbe pensare che i carboidrati contengano triptofano, ma non è così. Essendo un amminoacido, il triptofano è contenuto soprattutto nelle proteine, quindi in alimenti come il latte, la carne, e gli alimenti contenenti proteine vegetali. Perché allora il nostro corpo non ci spinge a mangiare questi alimenti? Semplice: perché non c’è correlazione tra la quantità di triptofano introdotto nel corpo e la produzione di serotonina.
Non sono le abitudini alimentari che modificano il nostro umore. La produzione di neurotrasmettitori è influenzata da una miriadi di fattori, e l’alimentazione è solo uno di centinaia. Cambiarla non ha un impatto significativo sulla produzione di determinati neurotrasmettitori.