A partire da giugno 2022 sono state introdotte multe per i commercianti che non accettano pagamenti con carte e bancomat.
Nel 2022 entrata in vigore una legge che applica multe e sanzioni a negozianti commercianti e liberi professionisti che non accettano, senza giustificato motivo, pagamenti con carte e bancomat.
La misura è stata introdotta ufficialmente della Legge di bilancio 2022 ed è stata collegata al Decreto fiscale. Lo scopo è quello di incentivare i cosiddetti pagamenti elettronici, riducendo il più possibile l’uso del denaro contante.
Si tratta di un vero e proprio piano che ha l’intenzione di contrastare il più è possibile l’evasione fiscale favorendo l’uso di carte di credito e bancomat.
In realtà, l’obbligo era già previsto prima del 2022, tuttavia non erano state introdotte multe e sanzioni in caso di mancato rispetto della legge.
A partire dal mese di luglio 2022, è possibile applicare €30 di multa ai commercianti e ai liberi professionisti che rifiutano un pagamento con bancomat o carte di credito.
Inoltre, la sanzione è maggiorata del 4% del valore della spesa per la quale è stato rifiutato il pagamento tracciabile.
Tuttavia, il problema principale riguarda i costi relativi all’installazione e alla gestione del POS elettronico. In particolare, i commercianti si lamentano per le transazioni elettroniche e chiedono che siano applicate commissioni più basse per i pagamenti con bancomat e carte di credito.
In questo modo, infatti, si potrebbero incentivare ulteriormente i commercianti e gli esercenti a non infrangere l’obbligo di accettare pagamenti elettronici.
Intanto, il decreto fiscale prevede anche un’altra importante novità, ovvero uno sconto fiscale sugli acquisti. In sostanza, si tratterebbe di una sorta di Cashback che corrisponde al 2% e al 4% dell’IVA. Tuttavia, per il momento non è detto che questa misura sarà applicata.
Per applicare sanzioni ai commercianti che non accettano pagamenti con carte o bancomat sono aumentati i controlli affidati a ufficiali e agenti della polizia giudiziaria.
Quello che in molti non sanno è che anche il cliente è esposto a sanzioni, quando i pagamenti non avvengono in modalità elettronica pur essendo obbligatori.
In tal caso, la multa prevista per il contribuente varia in base alla cifra sforata.
In pratica quest’anno per le transazioni la soglia è fissata a 2999,99 euro mentre per gli assegni il tetto massimo è di 999,99 euro. La sanzione amministrativa pecuniaria minima prevista non è inferiore a €3000.
Per le emissioni di assegni con importi superiori a €50.000, la sanzione amministrativa pecuniaria può andare dal 5% al 40%. Con importo non inferiore a €3.000.
In caso di mancata comunicazione degli illeciti alle direzioni territoriali dell’Economia e delle Finanze sono previste sanzioni pecuniarie che vanno dal 3 al 30%.
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