L’ultimo report di bankitalia tratteggia una situazione particolarmente difficile per il 2023. Vediamo nel dettaglio le stime dell’Istituto.
I segnali di allarme per il 2023 iniziano ad essere importanti.
La scorsa settimana era stato il Fondo Monetario Internazionale ad annunciare le difficoltà finanziarie che attendono la maggior parte delle nazioni occidentali il prossimo anno, rivolgendo un invito pubblico ai leader mondiali affinché facciano il possibile per aiutare le fasce più disagiate della popolazione.
La recessione che sta per arrivare infatti, secondo l’istituto internazionale, colpirà in primo luogo chi possiede meno “strumenti” economici per difendersi.
Nella giornata di ieri è stata invece Bankitalia a rivedere al ribasso la crescita del Prodotto Interno Lordo italiano, ipotizzando come nel 2023, si registrerà una misera crescita dello 0,3 per cento. E questo purtroppo potrebbe anche essere lo scenario più ottimistico: la guerra del gas tra Putin e l’Occidente infatti resta per il momento su binari gestibili, ma nulla assicura che continuerà ad essere così. Anzi, il recente sabotaggio al North Stream 2, insieme al fatto che Mosca inizia ad essere in seria difficoltà sul suolo ucraino, potrebbe invece convincere il Cremlino ad adottare strategie molto più aggressive.
Nel report di Bankitalia viene anche messo nero su bianco che nei prossimi mesi dovremmo assistere a dei prezzi dell’energia più stabili, e dunque meno soggetti a delle fluttuazioni che stanno devastando il tessuto produttivo del paese.
I rincari infatti su luce e gas sono diventati insostenibili, e sono ormai mesi che tante piccole imprese hanno scelto di chiudere, a fronte di utenze di luce e gas decuplicate rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda l’inflazione, questa secondo Bankitalia dovrebbe attestarsi all’8,5 per cento il prossimo anno.
Come si legge nel documento “i consumi delle famiglie si contrarrebbero nella prima metà del 2023, risentendo dell’impatto della forte crescita dei prezzi sul reddito disponibile, per poi tornare ad aumentare nella parte restante dell’anno, grazie alla graduale discesa dell’inflazione e dell’incertezza; ne risulterebbe nella media del 2023 una flessione dello 0,4 per cento”.
E proprio sul fronte del gas si è tenuto ieri un importantissimo incontro il Presidente Turco Erdogan e Vladimir Putin. Un vertice per discutere di quanto sta accadendo in Ucraina, con il premier turco che continua a ribadire da mesi il suo costante impegno nella ricerca di un accordo tra le parti che possa mettere fine a questo conflitto.
Una guerra che, non bisogna dimenticarlo, si è tramutata fin da subito in uno scontro tra Mosca e l’Occidente, con l’asse euroatlantico rinsaldato come poche volte in passato.
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