Questo trattamento a sostegno delle persone che non possono lavorare è molto importante, ma bisogna stare attenti a non perdere i requisiti.
Oltre alla pensione di vecchiaia, si può percepire anche la pensione di invalidità.
Questa viene erogata sempre dall’Inps, seppur identificata con un codice diverso sul cedolino del pensionato. Si tratta di un’indennità molto importante, a sostegno delle persone che non possono svolgere un’attività lavorativa. La prassi per richiederla inizia con il modello che viene compilato dal medico curante. Sarà poi il medico curante a mandare la richiesta online. Oppure ci si può rivolgere al Caf o patronato di fiducia. Dunque, è molto importante fare tutti i passaggi burocratici.
Dopo tutta la burocrazia sopra menzionata, bisogna stare molto attenti, poiché l’indennità di accompagnamento potrebbe essere revocata o sospesa. Infatti, dopo la domanda presentata tramite il medico curante o il patronato bisogna recarsi presso la commissione medica dell’ASL di appartenenza. A questo punto, bisognerà aspettare il responso della visita medica. Solo dopo la conferma di un’invalidità al 100% potrà essere erogata la pensione di accompagnamento. La prestazione è sempre erogata dall’Inps. Ma non sempre l’indennità è riconosciuta in via definitiva.
I motivi che possono portare alla revoca o alla sospensione della pensione di accompagnamento sono molteplici. Ad esempio, questo succede quando si perdono i requisiti. Quindi il pensionato chiamato a revisione della pensione, viene ritenuto dalla commissione medica autosufficiente rispetto al passato. Oppure può avvenire per la mancata consegna dei documenti. Succede quando il pensionato si dimentica di consegnare il modello INVCIV. Un modello molto importante, che l’Inps richiede ai beneficiari delle prestazioni assistenziali per comunicare i redditi percepiti. Sono questi i casi in cui può essere revocata la pensione d’invalidità.
Il ricovero presso le strutture ospedaliere che sono convenzionate con lo Stato può portare alla sospensione della pensione. Questo avviene quando il periodo di ricovero supera i 30 giorni. Sospensione e non revoca. Proprio perché gravando sullo Stato per il periodo di ricovero, il pensionato non ha diritto per questo tempo a percepire la pensione di accompagnamento. Ovviamente, per periodi di ricoveri più brevi e inferiori a 30 giorni non viene applicata alcuna sospensione.
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