Spesso in molti non si rendono conto di quali patologie siano considerate invalidanti al fine di conseguire la pensione di invalidità.
Il colesterolo è causa di diverse malattie che possono risultare invalidanti e quindi concedere un sussidio mensile.
L’INPS comunque valuta la situazione di ogni richiedente prima di concedere le pensioni di invalidità. Il colesterolo alto può però essere causa di molte patologie invalidanti, specialmente se si considerano i casi più gravi. In sé la quantità di colesterolo nel sangue però non assicura nessuna pensione, deve sempre tradursi in una seria patologia che metta a rischio la capacità di sostentarsi del malato.
Il colesterolo è una molecola appartenente alla classe dei lipidi, comunemente detti grassi. È fondamentale per la vita animale, in quanto contribuisce ad una serie di processi biologici e ormonali in maniera decisiva. Nonostante questo però una dieta ricca di grassi può portare ad una concentrazione di colesterolo nel sangue troppo elevata, detta ipercolesterolemia.
A preoccupare in questi casi è soprattutto il colesterolo portato nel plasma sanguigno dalle proteine a bassa densità, indicato con la sigla LDL e difinito nella vulgata “Colesterolo cattivo”. Nei soggetti con più di 40 anni, che di solito presentano rischi maggiori di ipercolesterolemia, la soglia diagnostica per questa patologia è fissata a 240 mg/dl a digiuno per 12 ore.
Le conseguenze dell’ipercolesterolemia possono essere molto gravi. Il colesterolo in eccesso va a indebolire ed otturare i vasi sanguigni, in particolare le arterie. Questo rende il paziente più soggetto a patologie di tipo vascolare. Ischemie, infarti e ictus sono molto più comuni in pazienti con il colesterolo cattivo molto elevato che non in quelli che lo tengono sotto controllo. Sono le conseguenze di queste gravi malattia acute a poter concedere a chi ne cade vittima una pensione di invalidità civile, fornita dall’INPS a riconoscenza della propria non autosufficienza.
Come abbiamo visto, in sé il colesterolo alto non determina l’assegnazione di una pensione di invalidità. Sono le patologie che ne derivano che, causando gravi danni all’organismo e compromettendo lo stile di vita del paziente, possono concedere questo sussidio. Le pensioni di invalidità si dividono in due tipi: quella civile, che viene assegnata a chi ha un punteggio di invalidità superiore al 74%, e quella totale, che viene assegnata soltanto a chi ha un punteggio del 100%.
L’invalidità civile è meno ricca di quella totale come importo dell’assegno perché riconosce una situazione di disagio minore. In caso si superi il 75% di invalidità, si ha diritto oltre alla pensione, alla maggiorazione contributiva per invalidi. L’importo non cambia però più fino al raggiungimento della totale.
Le patologie vascolari causate dall’eccesso di colesterolo possono rientrare in entrambi i casi. Soprattutto gli ictus possono causare una serie di invalidità imprevedibili, a seconda di quale area del cervello viene colpita. I pazienti possono subire danni marginali, o perdere la parola o l’utilizzo di un arto. Possono quindi in molti casi ricevere almeno la pensione di invalidità sociale, se non arrivare al 100% di invalidità e ricevere l’indennità totale.
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