Lancette ferme, appello degli esperti: il risparmio passa dall’orologio

Mantenere l’ora legale per un risparmio energetico maggiore. Se ne parla da anni e più che mai in questo momento, in cui tagliare i costi diventa vitale.

 

Anche se la maggior parte di noi vivono senza grossi interrogativi il passaggio dall’ora legale a quella solare, il dibattito sulla reale utilità dell’avvicendamento orario è da sempre piuttosto nutrito.

Energia ora legale
Foto: Canva

Da un lato c’è chi sostiene l’importanza di adeguarsi il più possibile la luce del sole, dall’altro coloro che ritengono la canonica “ora avanti” una manna contro i consumi eccessivi di corrente elettrica. Anzi, visti i tempi in cui ci troviamo e la possibilità, paventata più volte, che il passaggio da un’ora all’altra potesse essere effettivamente annullato, la discussione ha iniziato a colorarsi di nuove sfumature. E da parecchie parti si levano appelli più o meno accorati per il mantenimento dell’ora legale, senza nuovamente rimettere indietro le lancette. Una scelta che, secondo la corrente di pensiero pro-ora stabile, consentirebbe un risparmio energetico da centinaia di euro l’anno a famiglia.

E se, come detto, al di là delle differenze percettibili nel riposo notturno con un’ora in più o in meno di sonno, le differenze fra l’una e l’altra ora sono sostanzialmente inosservabili, per quel che riguarda l’andamento dei consumi le evidenze sarebbero decisamente maggiori. A evidenziarlo arrivano anche gli esperti di energia pulita della Queen’s University di Belfast, i quali si sono rivolti direttamente al governo britannico affinché il fatidico ritorno all’ora solare non venga effettuato. Anzi, chiedendo di procedere direttamente all’abolizione della cosiddetta “ora indietro”.

Ora solare, appello per l’abolizione: ecco quanto sarebbe il risparmio

L’equazione, a detta degli esperti, sarebbe semplice: abbassare i consumi di elettricità attraverso una riduzione della domanda. Sia a livello domestico che degli esercizi commerciali. L’obiettivo resta la più saggia interazione con le utenze e, soprattutto, un utilizzo più mirato e parsimonioso delle fonti di energia. Il che, in buona sostanza, senza gravare troppo sull’uso della luce in casa o in ufficio, consentirebbe di operare una sforbiciata sui costi delle bollette, oltre che sulle emissioni di carbonio. Secondo il professore Aoife Foley, della Queen’s University, il risparmio sarebbe importante. Con il mantenimento dell’ora legale, infatti, ogni famiglia riuscirebbe a risparmiare perlomeno 400 sterline (circa 460 euro) sulle bollette dell’elettricità. Per un taglio al millesimo di 1,20 £ al giorno.

Un ragionamento che non dimentica la possibilità di dover operare un razionamento dell’energia per sopperire ai rincari e alla carenza di materia prima. Il problema riguarderebbe (e ha riguardato) soprattutto il gas ma anche per la luce il rally si è fatto sentire. E si tratti di Regno Unito, piuttosto che di Italia, la situazione non differisce poi di molto. Del resto, fu proprio la Gran Bretagna, nel 1916, a decretare l’utilizzo dell’ora legale in un’ottica di risparmio energetico. In condizioni che, a ben pensarci, non erano poi troppo diverse da quelle attuali. L’ora di luce in più concessa dall’orologio sarebbe poi diventata una strategia adottata per metà anno anche da altri Paesi europei.

Adottare stabilmente l’ora legale, secondo il Centro Studi di Conflavoro, consentirebbe un risparmio di quasi 3 miliardi di euro nel 2023. Di una cancellazione se ne parla da anni, senza che sia mai stata effettivamente operata. E, considerando il momento storico concitato, difficilmente si adotterà una misura simile (che necessiterebbe di un’intesa comune a livello europeo) a cuor leggero.

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