Il congedo di 30 giorni l’anno per sottoporsi a un ciclo di cure può essere valido per qualunque patologia invalidante. A patto che rispetti questa percentuale.
Una prassi piuttosto diffusa legata alle assenze dal lavoro riguarda i congedi. Perlopiù legati ai casi di invalidità, del lavoratore o di un familiare da questi assistito. Di mezzo, il più delle volte, c’è la Legge 104 con i suoi accorgimenti.
In alcuni casi, però, accedere a un congedo per malattia non richiede necessariamente una percentuale di invalidità. O quantomeno non troppo alta. Alcune patologie croniche potenzialmente pericolose, come ad esempio l’asma, concedono infatti la possibilità di assentarsi momentaneamente dalla propria attività lavorativa, a patto che figuri come invalidante, anche in percentuali ristrette, secondo apposita verifica da parte di una commissione medica. In sostanza, quanto avviene per ogni altra patologia. A norma di legge, per patologie riconosciute come invalidanti, spettano 30 giorni l’anno di assenza dal lavoro, chiaramente retribuita. La concessione viene effettuata al fine di sottoporsi a cicli di cura o a terapie varie.
Viene perciò da chiedersi se per alcuni casi di cronicità, legati ad asma o ipertensione, possano scattare le medesime condizioni. È l’articolo 7 del Decreto Legislativo 119/2011 a regolare la questione. Il quale precisa innanzitutto che il congedo non potrà essere utilizzato né per le cure configurate come termali (per le quali vige una concessione apposita) né per visite mediche o specialistiche. In quest’ultimo caso, infatti, si andrebbe a usufruire dei permessi retribuiti, regolati in modo relativo alla necessità. Questo perché il congedo in questione riguarda esclusivamente i cicli di cure mirati a contrastare patologie da cui si è affetti.
Con il concetto di cicli di cura si fa riferimento alle terapie fisioterapiche, riabilitative o, naturalmente, oncologiche. Questo significa che rientrano nel beneficio tutte quelle patologie in grado di apportare condizioni tali da richiedere dei trattamenti specifici sul paziente. Per i quali dovrà essere coinvolta una struttura medico-specialistica. Ecco perché anche coloro che soffrono di asma o di patologie come l’ipertensione possono avere diritto al congedo dal lavoro per sottoporsi al ciclo di cure predisposto. Questo non toglie che ognuno dei potenziali interessati debba sottoporre la sua questione all’iter per il riconoscimento dell’invalidità civile. Inoltre, è necessario che la percentuale riconosciuta sia superiore al 50%. Ottenuto il verbale, potrà essere inoltrata l’istanza per l’ottenimento del congedo per i 30 giorni di cure l’anno.
Sarà quindi necessario che i cicli di cura siano mirati esclusivamente alla patologia invalidante. Inoltre, in ogni occasione dovranno essere documentati con un responso apposito che dimostri l’effettivo svolgimento della cura alla quale ci si è sottoposti. Attenzione a chi si presenta la richiesta del giorno di congedo: non sarà infatti l’Inps a doverla ricevere ma il datore di lavoro, in quanto sarà egli stesso a dover retribuire la giornata richiesta. La domanda dovrà essere corredata dalla prescrizione del medico curante, nella quale questi dovrà attestare la necessità delle cure prescritte. In allegato, l’istanza stessa presentata per l’ottenimento dell’invalidità.
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