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Camino o stufa a legna, attenzione al legname tossico: a rischio la vita stessa

Published by
Floriana Vitiello

In attesa che le temperature scendono e che sia necessario dare il via ai riscaldamenti facciamo un chiarimento su camino o stufa a legna.

Chi non ha mai avuto una stufa o un camino a legna può avere difficoltà ad individuare il tipo di legname adatto da ardere. Dopotutto le regole da seguire quando si accende un fuoco sono poche, ma chiare e precise. È fondamentale evitare l’improvvisazione per evitare di fare grossi danni.

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Per la legna da ardere in una stufa o in un camino non è possibile raccogliere il legname a casaccio dai boschi. La legge vieta questo tipo di comportamento. Dunque, per fare scorta di legna per l’inverno è necessario andare da un rivenditore avendo cura di non scegliere quella appena raccolta.

La legna appena raccolta, infatti, è troppo ricca di umidità. Pertanto questo legname non riesci a trattenere il calore e produce un’eccessiva quantità di fumo.

Si consiglia di evitare anche la legna resinosa che proviene da alberi come Abeti, Pino e Larice. La combustione della resina, infatti, produce sostanze tossiche e velenose.

Camino o stufa a legna: caratteristiche del legname

Quando si sceglie la legna da ardere nel nostro cammino o stufa è preferibile optare per un legname duro e secco con una stagionatura che parte dai 18 mesi. È inoltre fondamentale controllare il tasso di umidità, che deve essere compreso tra il 15% e il 20%.

Per riconoscere il tipo di legna adatta al caminetto basta osservare alcuni piccoli dettagli. La legna stagionata in maniera corretta è scura e ha delle spaccature del ceppo. Inoltre, battendo il ceppo bisognerà ascoltare un suono di vuoto.

È poi importante utilizzare legna pulita che non contenga residui di sabbia o fango.

La scelta più responsabile ed ecologica prevedrebbe di preferire la legna che proviene dal proprio territorio. In questo modo, si potrebbe anche concretizzare un importante risparmio economico, perché si andrebbe a risparmiare sui costi del trasporto che incidono sul prezzo di vendita finale.

Consigli utili

Chi ha un caminetto da anni sa che ci sono delle poche e semplici regole che vanno rispettate. Esse riguardano, tra le altre cose, anche il modo in cui va conservata la legna, le dimensioni del pezzo di legna da ardere e la qualità.

La legna acquistata deve essere accatastata in un luogo esterno preposto a questa funzione. È necessario che la legna sia protetta dalle intemperie, in modo tale da non essere bagnata durante le giornate piovose d’autunno. Dopotutto, la legna bagnata non arde bene.

La legnaia, dunque, deve essere in un luogo esterno ben areato ma allo stesso tempo protetto.

La legna, poi, deve essere disposta seguendo un determinato criterio. Essa deve essere accatastata in modo ordinato e rialzato rispetto al terreno.

Il legname deve poi essere della giusta dimensione per poter ardere correttamente. È necessario evitare di avere pezzi che superino i 40 cm di lunghezza e i 15 cm di larghezza.

Accatastano la linea in pezzi piccoli è possibile stoccarla meglio prima del suo definitivo utilizzo. Inoltre è stato notato che, in questo modo, la legna arde meglio.

Come evitare le emissioni nocive

In ogni caso per evitare che la legna produca delle emissioni all’interno dell’abitazione è necessario adottare alcune accortezze:

  • Durante la fase di accensione è inevitabile la produzione di fumo, per questo motivo si consiglia di lasciare aperta la finestra fino a quando non avverrà la combustione piena e definitiva;
  • In attesa che la fiamma si accenda occorre utilizzare la giusta quantità di legna fine e secca, in alternativa è possibile usufruire gli appositi prodotti per l’accensione;
  • È possibile utilizzare una minima quantità di carta di giornale, in fase di accensione, purché non sia carta patinata, di riviste o settimanali;
  • Controllare il colore della fiamma che deve essere blu, giallo-rosso o rosso per indicare una buona combustione. Una fiamma rossa o rosso scuro individua una cattiva combustione.
  • In una buona combustione il fumo deve essere quasi invisibile e non deve generare odori;
  • Il controllo della cenere può dare un’indicazione sulla qualità della combustione, essa infatti deve essere grigio chiaro o bianca. Quando si trova cenere scura vuol dire che si sta bruciando male.
  • È consigliabile installare un identificatore di monossido di carbonio, si tratta di un gas inodore che è particolarmente tossico ed è frutto di una combustione inadeguata.
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Floriana Vitiello

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