I tentativi di phishing colpiscono soprattutto i giovani. Il 29% dei ragazzi non resiste all’impulso di cliccare e finisce nella trappola.
Le truffe online mietono vittime soprattutto tra i più giovani. Gli adulti hanno capito il pericolo e prestano maggiore attenzione agli attacchi.
I ragazzi di oggi sono cresciuti a pane e tecnologia ma evidentemente non ne hanno ancora compreso a fondo le potenzialità, soprattutto quelle pericolose. Il web è un mondo ricco di informazioni e di possibilità così come è ricco di insidie e tranelli in cui cadere. Smartphone super tecnologici vengono messi tra le mani di bambini e giovani inesperti diventando una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. SoSaf, una società esperta di sicurezza ha pubblicato uno studio in cui è stato appurato come proprio i ragazzi sono coloro che cadono più facilmente vittime degli attacchi di phishing. Parliamo delle truffe online perpetrate tramite email che invitano a cliccare su link e ad inserire dati personali. Dati che i cyber criminali potranno sfruttare per raggiungere i loro biechi scopi.
Phishing e giovani, i risultati dell’indagine
Secondo lo studio di SoSaf, i giovani di età compresa tra 18 e 39 anni hanno maggiori probabilità di cliccare su una email trappola. La percentuale stimata è del 29% contro il 19% degli utenti over 50. L’indagine, nello specifico, ha riportato come il 31% dei partecipanti abbia selezionato almeno una volta una email phishing durante la simulazione. Ciò significa che un attacco su tre avrebbe colpito nel segno.
Sono gli uomini le vittime più numerose con un partecipante maschio su quattro che ha aperto l’email trappola (il 23% dei partecipanti uomini) non riconoscendo l’attacco. La percentuale delle donne che sono cadute nel raggiro è più bassa, il 10%. Hanno mostrato, poi, maggiore vulnerabilità le organizzazioni del settore pubblico tra cui gli ospedali. Il 36% è una percentuale molto alta che denota ben poca attenzione da parte degli addetti. Nel settore industriale, invece, solo il 19% ha cliccato sull’email phishing.
Informazione e vulnerabilità
Tra i risultati dell’indagine citiamo come il 99% dei partecipanti creda che l’informazione da parte dell’azienda circa i possibili tentativi di phishing sia fondamentale per arginare i rischi. La sensibilizzazione dovrebbe essere alla base della sicurezza informatica in modo tale da diffondere una nuova cultura all’interno dell’impresa che impedisca la perdita di importanti dati e informazioni.
La consapevolezza, però, spesso non basta per diminuire la vulnerabilità. I cyber criminali mettono in atto diversi tentativi di raggiri avvalendosi di tecniche psicologiche per abbassare le barriere dell’utente che rendono alquanto complicato riuscire a ragionare con lucidità. Quando le emozioni umane prendono il sopravvento sulla logica, infatti, il gioco diventa pericoloso e questo capita soprattutto nei ragazzi. Occhi aperti, dunque, e diffusione della cultura di sicurezza informatica per limitare i pericoli.