Dopo un periodo in cui la doppia esenzione dell’Imu per i coniugi con case nello stesso comune era stata cancellata, ora ritorna.
Sarà anche possibile richiedere il rimborso dell’Imu non dovuta, a patto che si dimostri che la seconda residenza non sia fittizia.
L’Imu sulla prima casa in Italia non esiste più da anni, ma in alcuni casi ci sono coppie che sono costrette a pagarla comunque. Si tratta del coso in cui due coniugi vivano nello stesso comune ma in case diverse. Invece di essere entrambe considerate prime case, esse erano accorpate e quindi una delle due era tassata come seconda abitazione, e quindi era necessario pagare l’Imu
L’Imu, o imposta municipale unica, è la tassa sul patrimonio immobiliare italiano. Dopo anni di battaglie e leggi contrastanti, la prima casa è stata esentata completamente da questa imposta. Quindi la tassa sulla prima casa in Italia di fatto non esiste, ma si paga un’imposta solo sul secondo immobile posseduto. In questo modo si protegge da un lato una delle principali forme di risparmio degli italiani, la casa di proprietà in cui si abita, mentre si tassa la seconda casa, spesso sinonimo di ricchezza e asset utilizzabile per crearne di ulteriore tramite gli affitti.
A volte in passato questa misura veniva però sfruttata per non pagare l’Imu anche sulla seconda casa tramite la doppia esenzione. Una coppia di coniugi con due abitazioni nello stesso comune poteva infatti intestarsi una casa per uno, in modo che risultassero entrambe prime case, anche se poi la famiglia abitava in una sola delle due. Una sentenza della cassazione aveva quindi stabilito che, in questi casi, la seconda abitazione risultasse sempre come tale, mettendo però così in difficoltà le coppie separate non legalmente. Questa decisione è stata ribaltata, e ora chi ha pagato l’Imu quando aveva diritto alla doppia esenzione ha diritto ad un rimborso.
Ottenere il rimborso non sarà però una passeggiata. In questi casi infatti saranno fatte verifiche specifiche perché ci si assicuri che effettivamente le due abitazioni, situate nello stesso comune, siano utilizzate come prime case entrambe. La domanda di rimborso ha quantomeno delle tempistiche molto ampie. Si può richiedere un risarcimento della doppia esenzione per l’Imu sulla prima casa fino a cinque anni dopo l’avvenuto pagamento dell’imposta non dovuta.
Attenzione però, esistono casi in cui la norma, che pur è retroattiva, non si applica. Sono quei casi in cui il comune ha accertato che la doppia esenzione precedentemente richiesta non fosse in realtà dovuta. In questi anni infatti per i comuni è stato molto semplice far verificare che una casa fosse effettivamente utilizzata come prima casa dall’altro coniuge. In questo caso, ad accertamento già avvenuto e quindi se il comune ha verificato che la norma era stata utilizzata impropriamente in precedenza, non si potrà richiedere alcun rimborso. Questo perché di fatto il comune ha dimostrato che non si aveva diritto alla doppia esenzione.
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