Attenzione! Se avete un mutuo a tasso variabile in questo caso può scattare il risarcimento. Ma per quale motivo?
Buone notizie in arrivo per molti proprietari di casa che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile. In questo caso, infatti, si ha diritto ad un risarcimento. Ma per quale motivo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Casa dolce casa. Il nostro punto di riferimento quotidiano, dove potersi riposare e soprattutto staccare la spina dai vari problemi. Non crea stupore pertanto il fatto che ognuno di noi desideri rendere la propria abitazione la più bella e accogliente possibile. A tal fine, però, è necessario ovviamente sborsare del denaro. Quest’ultimo, d’altronde, serve anche per acquistare la propria casa.
Non sempre, però, si dispone della liquidità necessaria e per questo si decide nella maggior parte dei casi di ricorrere ad un mutuo. Proprio soffermandosi su quest’ultimo interesserà sapere che molti clienti con mutuo a tasso variabile hanno diritto ad un risarcimento. Ma per quale motivo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Mutuo a tasso variabile, in questo caso scatta il risarcimento: tutto quello che c’è da sapere
Come già detto, molti clienti con mutuo a tasso variabile hanno diritto ad un risarcimento. Ma per quale motivo? Ebbene, come riportato su IlGiornale, una recente sentenza della Corte d’Appello di Milano obbliga Banca Bpm a risarcire i propri clienti che hanno sottoscritto un contratto di mutuo a tasso variabile con “clausola Floor”.
Si tratta, è bene sapere, di una percentuale di tasso di interesse sotto la quale non si scende neppure in presenza di tasso Euribor negativo. Entrando nei dettagli l’istituto di credito poc’anzi citato dovrà restituire una somma di denaro pari alla differenza tra il tasso di interesse versato e quanto, invece, i soggetti interessati avrebbero dovuto versare tenendo conto del costo del denaro.
A finire al centro dell’attenzione, in particolare, i mutui con tasso negativo dell’Euribor che risale al 2015. Al momento la sentenza riguarda Banca Bpm. Anche Deutsche Bank, però, attende il giudizio sullo stesso tipo di violazione e non si esclude la possibilità che a breve possano finire nel mirino anche altri istituti di credito.