Se le cartelle esattoriali vengono annullate il debitore non deve più pagare la somma dovuta. Vediamo quando questa situazione si verifica.
Prescrizione, annullamento d’ufficio, rottamazione, in diversi casi le cartelle esattoriali non dovranno più essere pagate.
L’Agenzia delle Entrate invia le cartelle esattoriali nel momento in cui ci sono debiti contratti non pagati che devono essere riscossi. Inizialmente si avvisa il debitore del carico pendente sollecitandolo a corrispondere quanto dovuto. In caso di recidività, poi, si proseguirà con la procedura che potrebbe portare alla riscossione coattiva con il pignoramento dei beni del contribuente che non paga. Ipoteche, fermi amministrativi e pignoramenti sono gli atti estremi che il creditore mette in atto qualora l’interessato non dovesse versare la somma dovuta nei tempi stabiliti. Esistono, però, dei casi in cui il debitore si può trovare libero di non pagare. Parliamo della prescrizione del debito fiscale o di provvedimenti legislativi che cancellano d’ufficio i pagamenti. Circostanze fortunate che potrebbero verificarsi presto.
Cartelle esattoriali, quando non bisogna più pagarle
La prescrizione è il primo motivo per cui non si dovrà più pagare quanto riportato nella cartella esattoriale. I tempi di prescrizione dipendono dal tributo non corrisposto. In generale, le tasse che il contribuente deve allo Stato si prescrivono in dieci anni. Passato questo lasso temporale se l’Agenzia delle Entrate non ha inviato solleciti e richieste di pagamento la cartella non dovrà più essere pagate. Per l’IMU e la TARI, invece, i tempi di prescrizione sono pari a cinque anni.
Il secondo motivo per cui la cartella si potrà non pagare è legato all’emanazione di provvedimenti legislativi riguardanti lo stralcio delle cartelle. L’ultimo stralcio è stato stabilito dal Decreto Sostegni. Il DL ha annullato tutte le cartelle del periodo 2000-2010 di importo inferiore a 5 mila euro. La cancellazione è avvenuta in automatico senza necessità di inoltrare domanda ma ad una condizione. Il reddito del debitore doveva risultare inferiore a 30 mila euro all’anno.
Pronti per una nuova Pace Fiscale?
Con il nuovo Governo potrebbe arrivare un nuovo stralcio delle cartelle esattoriali. L’intenzione sarebbe quella di cancellare tutti i procedimenti con importi inferiori a mille euro. In caso di somme maggiori, invece, verrebbero cancellati solo gli interessi e sanzioni e sarebbe concessa una rateizzazione indipendentemente dall’importo fino a 120 rate.
L’obiettivo dell’esecutivo dovrebbe essere quello di ritrovare un rapporto di fiducia tra contribuente e Fisco con vantaggi per entrambe le parti. I cittadini avrebbero la possibilità di non pagare le cartelle o di dilazionare i pagamenti nel tempo. Lo Stato avrebbe la certezza di recuperare i soldi e far cassa.